Bimbo di 9 anni rifiuta di fare i compiti: picchiato a morte con un manico di scopa

L'autopsia ha accertato la presenza di lesioni compatibili con lo scenario di una morte violenta. Le indagini hanno svelato un tessuto di atrocità e omissioni per cui anche la mamma della vittima è stata iscritta nel registro degli indagati.

Bimbo di 9 anni rifiuta di fare i compiti: picchiato a morte con un manico di scopa

Foto: Pixabay

Un bambino di 9 anni è morto in seguito alla brutale aggressione in casa: si sarebbe rifiutato di fare i compiti, per questo alcuni componenti della famiglia lo avrebbero picchiato a morte. L’arma del delitto sarebbe un manico di scopa con cui il minore sarebbe stato colpito senza pietà.

Ucciso perché non voleva fare i compiti

Orrore in un appartamento di Mulhouse, città al confine tra Francia e Svizzera, dove un bimbo di 9 anni è stato ucciso nel corso di un brutale pestaggio.

Il piccolo avrebbe rifiutato di fare i compiti – questa la ricostruzione degli inquirenti – e per questo sarebbe stato picchiato con una violenza inaudita da alcuni membri della sua famiglia.

In manette sono finiti un fratello, una sorella e una sorellastra (tutti presenti sulla scena del crimine) e la madre. Quest’ultima, sebbene abbia un alibi, è ritenuta a conoscenza dei fatti e avrebbe adottato una condotta omissiva volta al favoreggiamento del presunto branco omicida.

Stando a quanto riferito da fonti di polizia, l’arma usata per massacrare il minore sarebbe un manico di scopa, che avrebbe provocato lesioni letali.

Una prima dinamica al vaglio delle autorità ricalca intorno al fratello 19enne della vittima il ruolo di esecutore materiale dell’omicidio.

Giovedì sono scattate le manette ai polsi dei quattro, che appariranno a breve davanti ai magistrati. L’autore materiale delle percosse dovrebbe essere il fratello di 19 anni, ma la procura farà luce anche sul ruolo giocato dagli altri indagati.

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Parole di Giovanna Tedde