Di Giovanna Tedde | 11 Febbraio 2019
Una terribile notizia di cronaca sta facendo il giro del mondo, rilanciata dalle colonne del Mirror. Un bimbo di 6 anni è stato decapitato per motivi religiosi davanti agli occhi di sua madre, dopo un feroce attacco davanti a un tempio di Medina.
Bimbo decapitato davanti alla madre
La sua condanna a morte si è decisa sulla base della confessione religiosa ammessa dalla madre: così un bimbo di 6 anni è stato brutalmente ucciso nella città di Medina.
La donna e il figlio sarebbero stati avvicinati da un gruppo di persone davanti a un tempio, e sarebbe stato chiesto loro se fossero sciiti. Dopo la conferma della mamma, sarebbe scattato il sequestro del minore, poi colpito al collo con un pezzo di vetro e infine decapitato.
Una scena dell’orrore davanti alla madre, costretta ad assistere alla bestiale esecuzione del bambino. Al momento non sarebbe arrivata alcuna reazione delle autorità saudite.
Sciiti e sunniti: un dualismo esplosivo
Le differenze tra il ramo sciita e il ramo sunnita dell’Islam, le due principali arterie dottrinali di questa religione, plasmano anche lo stato geopolitico del Medio Oriente.
In Arabia Saudita, gran parte della popolazione appartiene al sunnismo, che ne costituisce la corrente maggioritaria. Lo scisma affonda le sue radici nel settimo secolo e oggi la frangia sunnita rappresenta circa l’80% del mondo islamico.
In seno al sunnismo si sono sviluppate alcune delle derive estremiste più tristemente note in fatto di radicalismo e terrorismo. Basti pensare ad Al-Qaeda, Al-Nusra, Boko Haram e Isis.
Parole di Giovanna Tedde