Baby squillo, sconti di pena inaccettabili secondo Sandra Zampa

Nel caso romano delle baby squillo è circolata la notizia di possibili sconti di pena: soluzioni però inaccettabili secondo Sandra Zampa e anche secondo moltissimi esponenti politici ma non solo.

Baby squillo, sconti di pena inaccettabili secondo Sandra Zampa

Assolutamente inaccettabili gli sconti di pena per i clienti delle baby squillo secondo Sandra Zampa, deputata del PD. Negli ultimi giorni è infatti circolata la notizia di una possibile “scappatoia” per gli indagati nell’ambito dello scandalo delle minorenni che si prostituivano in un appartamento nel quartiere Parioli. La Procura di Roma ha però fatto sapere che al momento non è stata presa ancora alcuna decisione sulla vicenda e che le indagini sono ancora in corso. La pena verrà valutata caso per caso ma al momento non c’è ancora nulla di certo. Ovviamente questa possibilità ha già innescato moltissime polemiche e preoccupazioni da parte di esponenti politici ma non solo.

Si dice indignata Sandra Zampa, deputata Pd e vicepresidente della commissione Bicamerale Infanzia e adolescenza, per la possibilità di sconti di pena per i clienti di queste giovani ragazze: “Il reato di sfruttamento della prostituzione minorile è un reato ignobile per il quale è sconcertante la possibilità di ricorrere a sconti di pena. E’ sconcertante che per un reato tanto grave come lo sfruttamento della prostituzione minorile, sia possibile ricorrere a sconti di pena tali da evitare il processo. Lo dico pur nel pieno rispetto del lavoro dei giudici e senza alcun giudizio sui singoli soggetti che accederanno al patteggiamento per i recenti casi avvenuti a Roma. E’ evidente che occorre assumere al più presto provvedimenti e che la politica deve correggere una via d’uscita troppo veloce e semplice, come una pena pecuniaria“.

La “scappatoia” per i clienti incriminati consisterebbe nel pagamento un’ammenda di 40 mila euro o qualche giorno di carcere, per evitare il processo e non essere così esposti all’attenzione dei media. Si dice molto preoccupato anche Vincenzo Spadafora, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza: “Ho istituito una commissione di esperti per migliorare efficacia su reati di violenza a minorenni”.

Indignato anche Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione degli avvocati matrimonialisti italiani (Ami) che ha sottolineato come “In Italia sta entrando dalla finestra l’orrendo istituto della ‘cauzione‘ di americana memoria, in Italia la pena pecuniaria sta diventando cauzione, che arriva a coprire anche i reati più turpi come quello in questione”.

Daniela Tiburzi (presidente Commissione Elette Roma Capitale) e Valeria Baglio (Presidente Commissione Politiche Educative Scolastiche Roma Capitale) hanno quindi deciso di presentare una mozione per dire no agli sconti di pena nei casi che vedono coinvolti dei minorenni.

Una storia molto delicata, che rimarrà al centro della cronaca per parecchio tempo e in cui, ricordiamo, è anche stato coinvolto Mauro Floriani, marito di Alessandra Mussolini.