Avvocato italiano ucciso dalla fidanzata in Brasile: cadavere in casa per un mese

Tre versioni da parte della presunta assassina del 48enne, che per lei avrebbe detto addio alla carriera trasferendosi in Brasile. Le indagini iniziano a svelare particolari agghiaccianti.

Avvocato italiano ucciso dalla fidanzata in Brasile: cadavere in casa per un mese

Foto: il torinese Carlo Cicchelli e la fidanzata brasiliana Cléa Fernanda Máximo, arrestata per il suo omicidio/Ansa

Emergono nuovi dettagli sul giallo della morte dell’avvocato torinese Carlo Cicchelli, ucciso in Brasile. La polizia dello stato di Alagoas ha arrestato una donna, Cléa Fernanda Máximo, che ha confessato il delitto. Si tratta della fidanzata del professionista 48enne, sua convivente nella città di Maceiò. Avrebbe nascosto il cadavere in casa per un mese.

Omicidio Carlo Cicchelli, fermata fidanzata

Cléa Fernanda Máximo, brasiliana, ha confessato di aver ucciso l’avvocato torinese Carlo Cicchelli, suo fidanzato da diversi mesi, e di averne nascosto il corpo in casa per almeno un mese.

Le autorità locali, raccolte le dichiarazioni della donna, l’hanno arrestata. Il giallo, che per settimane ha tenuto sotto scacco la polizia dello stato di Alagoas, sembra risolversi nella confessione della compagna, anche se ancora sono tanti gli interrogativi sul caso.

Da oltre un mese, la famiglia della vittima aveva perso i contatti con il 48enne (secondo le indagini il 25 settembre 2018), trasferitosi in Brasile con la compagna nel giugno scorso.

I due si erano conosciuti proprio a Torino, nel 2017. Un amore che avrebbe spinto Cicchelli a lasciare la carriera e andare a vivere in Brasile.

I messaggi sospetti

Dal 25 settembre scorso, dunque, di Cicchelli si era praticamente persa una traccia ‘attiva’: la famiglia avrebbe ricevuto soltanto sms dal suo cellulare, con richieste di denaro.

Mai una telefonata nel corso degli ultimi mesi, cosa che aveva insospettito i parenti della vittima che, a più riprese, avrebbero insistito tramite messaggi affinché il 48enne si facesse vivo con una videochiamata.

In realtà, ammetterà in seguito all’arresto la fidanzata, sarebbe stata proprio lei a intrattenere un contatto via sms con i familiari dell’uomo.

Le tre versioni della presunta assassina

Nella sua prima versione, la donna aveva dichiarato che il compagno era misteriosamente scomparso lasciando il telefono in casa.

Una seconda versione, innestatasi nel corso di questi contatti con la famiglia, rimandava allo scenario di una palese fuga volontaria a San Paolo, poi in Colombia.

Esiste, però, anche una terza versione arrivata a ridosso del fermo: Cléa Fernanda Máximo aveva infine detto che Cicchelli era finito in un giro legato a un potente trafficante del luogo, e che aveva bisogno di soldi per fuggire. Soldi puntualmente versati dai parenti, che avrebbero inviato circa 5mila euro sul conto del 48enne.

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Parole di Giovanna Tedde