Di Ritana Schirinzi | Martedì 12 gennaio 2010

Come sappiamo bene, nel nostro Paese in cui il fenomeno della discriminazione sessuale, soprattutto in ambito lavorativo, si fa sentire pesantemente, e proprio per questo nasce l’idea di un’authority che vigili sulle disparità di trattamento verso le donne.
Per il momento la proposta è stata bene accolta da più parti, e si chiamerà “Pari o dispare”, nome del gruppo di 70 donne fondatrici, che hanno poi coinvolto altri uomini e associazioni.
Presidente del comitato “Pari o dispare” è l’economista Fiorella Kostoris, affiancata dal vice presidente del Senato, Emma Bonino, presidentessa onoraria dell’authority.
L’idea di costituire “Pari o dispare” nasce dall’evidenza che la questione del lavoro femminile in l’Italia è davvero preoccupante.
Noi, infatti, abbiamo il tasso di occupazione delle donne più basso dell’Unione europea a 27, con la sola eccezione di Malta.
Sicuramente siamo ben lontani dall’obiettivo del 60% che l’agenda di Lisbona si era data per il 2010.
Qui meno di una donna su due lavora, con un tasso di occupazione che si ferma al 47%.
L’istituzione di questo organismo di authority è stata richiesta dalla direttiva europea, ma non era ancora stato realizzato.
Un ottimo appiglio per trainare la proposta al governo, sperando che venga accolta.
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Parole di Ritana Schirinzi
Ritana Schinzi è stata collaboratrice di Pourfemme dal 2008 al 2014, occupandosi principalmente di bellezza, accessori beauty, stile.