Aurora Ramazzotti e l'incubo delle minacce: 'Da anni vivo sotto scorta'

Non sono tempi facili per la figlia di Michelle Hunziker e Eros Ramazzotti. In un'intervista al Corriere della Sera ha svelato le sue paure

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Aurora Ramazzotti

Aurora Ramazzotti nell’incubo delle minacce: “Da anni vivo sotto scorta”. Questa una delle amare confessioni in un’intervista ai microfoni del Corriere della Sera, in cui ha alzato il sipario sulle sue paure e fragilità. Un anno fa, una lettera minatoria indirizzata a sua madre, Michelle Hunziker, ha finito per stravolgere tante cose della sua vita.

Aurora Ramazzotti minacciata: la paura dopo una lettera

Tutto cambia, e tutto sarebbe davvero cambiato nella giovane vita di Aurora Ramazzotti, figlia di Michelle Hunziker e Eros Ramazzotti.
A stravolgerle le abitudini, costringendola a una vita sotto scorta, una lettera di minacce recapitata alla madre un anno fa, in cui una mano ignota ha inciso, nero su bianco, un solco profondo nel cuore delle due donne.
Nella missiva qualcuno chiedeva dei soldi alla showgirl svizzera, pena un’aggressione con l’acido ai danni della figlia.
Al Corriere della Sera, Aurora (che ora conduce Vuoi scommettere? insieme a Michelle), ha spiegato il modo in cui ha appreso la notizia.
“Mia madre mi ha chiamata subito. Stavo andando in università, ho avuto una specie di attacco di panico. La prima reazione è stata guardami attorno, poi sono andata di corsa a casa (…). Un attimo prima ero libera, da quello dopo non lo sono più stata”.

Aurora Ramazzotti, da anni sotto scorta

“Da un giorno all’altro ho dovuto adattarmi a un’altra persona, che è la guardia del corpo che vive con me da allora”, ha proseguito nell’intervista.
Un radicale cambio di rotta nella sua esistenza, in bilico tra la fisiologica voglia di libertà, propria della sua giovinezza, e il drammatico faccia a faccia con la paura.
Ha faticato, e non poco, ad accettare di vivere sotto scorta e con la consapevolezza di rischiare grosso. A far male, è anche l’anonima consistenza del male, quella innaturale pressione verso la diffidenza, la paura di avere un nemico impercettibile dietro ogni passo.
Usare la sua persona per far leva su sua madre sarebbe stato il modo più efficace di ottenere dei soldi, minacciando la sua incolumità: “Per fortuna non è successo, ma il senso era danneggiare il mio futuro e per una mamma sentirsi responsabile di questo è dura. Ma hanno trovato una donna forte e coraggiosa. Io all’inizio non lo sono stata, col tempo lo sono diventata di più”.

Parole di Giovanna Tedde