Assorbenti: le varie tipologie in commercio, tradizionali o ecologiche

Durante le mestruazioni è molto importante scegliere la soluzione migliore, che garantisca confort e praticità. Oggi le opzioni sono davvero tantissime

Assorbenti: le varie tipologie in commercio, tradizionali o ecologiche

Foto Pexels | Cliff Booth

Ogni donna mensilmente deve avere a che fare con le mestruazioni, quindi con gli assorbenti. Il ciclo mestruale dura circa dagli 11 anni fino e 45/50 anni: durante questo lasso di tempo, ogni mese a conclusione del ciclo mestruale, più o meno regolare, avremo delle perdite di sangue per alcuni giorni, dai 3 ai 7. Quali assorbenti scegliere in questo frangente dipende dalle esigenze e dalle preferenze di ciascuna donna per quanto riguarda comfort e affidabilità.

In linea di massima possiamo distinguere le tipologie di assorbenti in due macro-categorie: esterni e interni.

Ai dispositivi più tradizionali e comuni, negli anni si sono affiancate diverse alternative anche più ecologiche nonché confortevoli. Infatti, la scelta dell’assorbente è dettata anche dal impatto ambientale che questo ha: si stima che ogni donna che utilizza esclusivamente assorbenti esterni non biodegradabili produca circa 136 kg di spazzatura l’anno. Per questo sono stati ideati diverse opzioni ecosostenibili altrettanto funzionali.

Vediamo insieme le tipologie di assorbenti disponibili sul mercato e le loro caratteristiche.

Assorbenti esterni

Quelli più diffusi sono sicuramente gli assorbenti esterni usa e getta, per la loro praticità a essere indossati e rimossi, per la reperibilità e la sicurezza che danno. Ma di opzioni esterne ne esistono anche altre che potrebbero a loro volta fare al caso vostro.

Usa e getta

In tantissimi formati per lunghezza e spessore, questi assorbenti sono disponibili con o senza ali, ovvero linguette laterali per ancorarli ancora meglio allo slip. Quelli più comuni sono realizzati in materiale plastico e vanno smaltiti nell’indifferenziata. Questa tipologia non va tenuta su per più di 4/6 ore (a esclusione di quelli pensati per la notte) e come controindicazione, potrebbero causare irritazione da sfregamento.

Sono presenti, anche se meno diffusi, quelli usa e getta ma in cotone organico: più confortevoli e traspiranti ma non biodegradabili. Per avere questa caratteristica, si può scegliere quelli ecologici, rivestiti da una pellicola di amido di mais. Purtroppo però, sono ancora piuttosto cari.

Assorbenti lavabili

Un ritorno a diversi decenni fa, ma sicuramente più sostenibile: l’assorbente lavabile è realizzato da un rivestimento in cotone e l’interno in spugna di cotone. Possono essere realizzati a mano in casa oppure acquistati e garantiscono una durata di 3 anni.

Dopo ogni utilizzo vanno lavati in acqua fredda per rimuovere il sangue, meglio se senza ammorbidente. Sono traspiranti e più il cotone sarà morbido più saranno delicati sulla pelle.

Slip lavabili

Molto simili al concetto di pannolino, queste mutande sono caratterizzate da una parte assorbente cucita al loro interno. Bisogna capire se fanno al caso nostro da un punto di vista della comodità: non tutte le donne sono uguali.

Solitamente sono in cotone ed elastan per seguire i movimento del corpo. Fondamentale scegliere il modello giusto per il tipo di perdita che abbiamo ed evitare di macchiare i vestiti. Si possono comunque abbinare a una soluzione interna.

Anche in questo caso, il lavaggio corretto a basse temperature e senza ammorbidente garantirà una durata di diversi anni dello slip.

Assorbenti interni

Non esistono solo i classici assorbenti interni: anche in questo ambito, sono state messe a punto soluzioni molto pratiche per venire in contro alle donne che hanno problematiche della pelle della zona o semplicemente trovano fastidiosi quelli esterni.

Tamponi

Praticissimi, discreti e facili da inserire, i tamponi sono i compagni di molte donne, utilizzati sia regolarmente sia in situazioni particolari come al mare.

Anche in questo caso, sono disponibili diversi formati a base del flusso. Non vanno indossati per più di 6 ore, quindi non sono indicati per la notte, poiché possono essere veicolo di infezioni e in casi estremi della sindrome da shock tossico. Quelli più diffusi in cotone sbiancato non sono biodegradabili, quindi vanno sempre gettati nell’indifferenziata. Esistono anche quelli ecologici, ma vanno comunque indossati per non troppe ore.

Spugna vaginale

Un prodotto ancora non molto diffuso e conosciuto è la spugna vaginale. Si tratta di spugne naturali disinfettate e sbiancate da utilizzare durante le mestruazioni.

Una volta acquistate vanno sterilizzate, quindi eventualmente adattate nella misura a noi più consona. Prima di essere inserite vanno inumidite e strizzate, di modo che siano più morbide e facili da utilizzare. Il potere di assorbenza varia a seconda del formato, ma in generale è meglio non superare le 5 ore.

Vanno sciacquate dopo ogni utilizzo e durano circa 6 mesi. Uno dei loro pregi è che sono compatibili con l’attività sessuale.

La coppetta mestruale

La coppetta mestruale è l’alternativa ecologica agli assorbenti tradizionali più diffusa. Realizzata in solitamente in silicone o lattice, è un morbido bicchierino da inserire in vagina che raccoglie il sangue in maniera sicura.

Coppetta mestruale
Foto Pexels | Anna Shvets

A seconda della grandezza, può rimanere inserita per più o meno ore fino a un massimo di 12. Ne esistono anche di diverse lunghezze per adattarsi a tutte le forme anatomiche. È molto apprezzata per la sua stabilità, infatti una volta posizionata crea il sottovuoto e segue ogni movimento.

Dopo averla accuratamente svuotata, durante il periodo delle mestruazioni va pulita bene con acqua e sapone prima di essere inserita nuovamente. A fine utilizzo, invece, andrà sterilizzata con acqua bollente.

Disco mestruale

Simile alla coppetta, il disco mestruale è sempre realizzato in morbido silicone e può essere usa e getta come riutilizzabile.

Va inserito più in profondità rispetto alla coppetta, vicino alla cervice uterina, e svolge le stesse funzioni di quest’ultima: può rimanere inserito fino a 12 ore, va lavato con cura ogni volta e sterilizzato a fine mestruazioni.

Le principali differenze stanno nella difficoltà nel rimuoverlo, nel senso che è più facile che fuoriesca del sangue se non si sta attenti, e nella possibilità di avere rapporti sessuali indossandolo. La coppetta come i tamponi impediscono la penetrazione, che invece sarà possibile con il disco.

Infine, non bisogna farsi ingannare dalla forma: pur ricordando un diaframma, non ha però funzione contraccettiva.

Parole di Carlotta Tosoni