Assegno di mantenimento: in quali casi l'importo cresce vertiginosamente

Assegno di mantenimento: in quali casi l’importo cresce vertiginosamente

Assegno di mantenimento, quali sono i casi in cui cresce - pourfemme.it

L’assegno di mantenimento non è mai stabile e può variare nel tempo: quando si verificano determinate condizioni, può crescere vertiginosamente.

L’importo può lievitare sensibilmente per garantire specifiche necessità ai figli, ma ciò viene sempre stabilito da un giudice, a meno che i genitori prendano un decisione di comune accordo. L’assegno di mantenimento non è una misura stabile nel tempo ed è soggetto a grandi variazioni. Questo può determinare un importo sempre più elevato, compatibilmente con quanto determinato dalla legge. In alcuni casi può crescere, in altri decrescere o essere completamente rimosso.

L’obiettivo di questo sostegno economico corrisposto dal genitore è offrire un supporto tale che possa garantire non solo il sostentamento quotidiano del figlio a carico come alimenti e vestiti, ma anche tutto ciò che permetta di avere e mantenere nel tempo una linea sociale ed educativa. Le esigenze possono variare ed è per questo motivo che non esiste un’unica soluzione.

Assegno di mantenimento, le condizioni che ne determinano l’aumento

La prole ha esigenze date sia dall’età che dalla condizione sociale e, quindi, dallo stile di vita a cui è abituata. Per determinare l’importo molto dipende dal valore delle entrate economiche. Un fattore a cui spesso non si pensa, però, è come cambia l’ammontare nel tempo. Tendenzialmente, infatti, le esigenze di un bambino piccolo non sono le stesse di un adolescente e, di conseguenza, è necessario aggiornare nel tempo la cifra per andare a considerare ogni variabile.

Quando può aumentare l'assegno di mantenimento

Le condizioni che determinano un aumento dell’assegno di mantenimento – pourfemme.it

Il mantenimento si determina con un importo che il genitore non convivente con il figlio dovrà corrispondere all’altro per poter confluire in una somma complessiva che sia adatta ai suoi bisogni. Si stabilisce sempre una cifra annua che poi viene suddivisa in 12 mesi e versata mensilmente. Questo vuol dire che le stime comprendono anche esigenze specifiche come vacanze estive, progetti extra e scuola. I due genitori concordano se considerare eventuali supplementi nei mesi di necessità o se spalmare tutto univocamente durante l’anno.

Il tenore di vita deve sempre essere equiparato al lavoro dei genitori, quindi se dovessero esserci variazioni di questo tipo l’assegno verrà ridotto nel tempo. Quando il figlio cresce, invece, l’assegno aumenta e può diventare molto corposo, soprattutto nei periodi di studio. Il limite è sempre posto dalla ragionevolezza e dalle disponibilità economiche. Un calciatore che si separa non verserà lo stesso assegno di mantenimento di un professore, per fare un esempio, in quanto gli stipendi non sono equiparabili. Perciò non esiste un tetto fisso, ma viene sempre determinato al momento.