Artrite reumatoide: i sintomi e la cura

L'artrite reumatoide è una malattia reumatica autoimmune che colpisce soprattutto le donne: ecco i sintomi, le caratteristiche e le cure.

Artrite reumatoide: i sintomi e la cura

L’artrite reumatoide è una malattia cronica infiammatoria di origine autoimmune che interessa soprattutto le articolazioni. Una patologia subdola e dolorosa, che colpisce più di 350mila persone in Italia, che nel 75% dei casi sono donne di età compresa tra i 35 e i 50 anni. E’ la prima causa di disabilità nel mondo occidentale, capace di condizionare pesantemente la qualità di vita delle persone colpite. L’artrite reumatoide ha riflessi negativi sul buon equilibrio psico-fisico, sulle relazioni interpersonali, sulla vita di coppia, sulla voglia di maternità e sull’autostima, solo per citarne alcuni. Ma cerchiamo di saperne di più, di capirne i sintomi e le possibili cure.

Di cosa si tratta

E’ una malattia reumatica autoimmune. Significa che il sistema immunitario, a un certo punto e per una causa non ancora certa, inizia ad attaccare i tessuti sani delle articolazioni scambiandoli per un agente patogeno. I linfociti producono le chitochine, particolari proteine che, complici una serie di reazioni, scatenano l’infiammazione articolare, danneggiando tutti i tessuti circostanti.

Si tratta di una patologia infiammatoria cronica che colpisce le articolazioni scatenata da questa reazione anomala del sistema immunitario. Reazione anomala che, probabilmente, ma non ci sono ancora evidenze certe in merito, scatta quando l’organismo di una persona geneticamente predisposta entra in contatto con una molecola estranea.

Dal carattere cronico e dalla tendenza a peggiorare progressivamente se non si diagnostica e tratta in tempo: la membrana sinoviale finisce per ispessirsi e trasformarsi in tessuto infiammatorio che interessa tutta l’articolazione; tale tessuto, definito “panno”, essendo composto da cellule che rilasciano enzimi, rischia di distruggere gradualmente il tessuto osseo adiacente e di diffondere il processo infiammatorio ad altri tessuti e strutture. Nelle ipotesi più infauste si può parlare di malattia sistemica con il coinvolgimento, oltre alle articolazioni, anche di altri organi, come i polmoni, la pelle e l’apparato cardiovascolare.

I sintomi

Oltre ai sintomi generici, extra-articolari, che vanno dalla febbre al malessere generale fino alla febbre, alla perdita di peso e all’affaticamento, si possono riscontrare alcuni sintomi specifici dell’artrite reumatoide. Il dolore, che peggiora con l’utilizzo dell’articolazione. La rigidità e la tumefazione articolare: la rigidità delle articolazioni delle mani, dei piedi, delle spalle si presenta soprattutto di mattina e persiste a lungo, un’ora o più, rendendo difficoltosi, se non addirittura impossibili, anche i gesti e i movimenti più semplici. Il gonfiore delle articolazioni interessate.

La cura

Trattandosi di malattia cronica, per definizione non esiste una cura davvero efficace o una terapia risolutiva. Ma l’artrite reumatoide o, meglio, i suoi sintomi, si possono tenere sotto controllo, migliorandone l’evoluzione e limitando gli effetti collaterali. Anche e soprattutto grazie alla diagnosi precoce. Allo scopo, è fondamentale rivolgersi al proprio medico e poi allo specialista reumatologo alla comparsa dei primi campanelli d’allarme.

Il trattamento dell’artrite reumatoide prevede il coinvolgimento di diverse figure specialistiche, dal reumatologo all’ortopedico, dal fisiatra allo psicologo, per garantire un efficace approccio multidisciplinare alla malattia.
La cura farmacologica più utilizzata si basa sulla somministrazione dei farmaci anti-reumatici, DMARDs, una categoria piuttosto vasta di farmaci in grado di modificare in modo significativo l’evoluzione della malattia.

In associazione alla cura che rallenta l’evoluzione dell’artrite, il medico può prescrivere i farmaci sintomatici. Appartengono a questa categoria i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), che hanno un’azione antinfiammatoria, analgesica e antipiretica, e i cortisonici, utilizzati solitamente per brevi periodi.

Parole di Camilla Buffoli