Arabia Saudita, stadi aperti alle donne: prosegue la battaglia del principe Salman

Dopo la storica revoca del divieto di giuda, un altro passo avanti per le donne saudite: dal 2018 potranno entrare negli stadi. Fin’ora il loro ingresso era vietato, anche se in compagnia di uomini. Le riforme si inseriscono in un piano di Islam moderato che vuole coinvolgere sempre di più la donna nei processi economici.

Arabia Saudita, stadi aperti alle donne: prosegue la battaglia del principe Salman

Continua l’importante battaglia del principe Salman per modernizzare la società saudita, in particolare per aumentare i diritti delle donne: dopo la storica revoca del divieto di guida, ecco che l’Arabia Saudita dal 2018 apre lo stadio alle donne. Dal prossimo anno, le donne potranno partecipare ad eventi sportivi.

Dopo la guida, cade anche il divieto dello stadio per le donne

Così dopo aver abbattuto lo storico divieto di guida per le donne, il principe Salman aggiunge un altro tassello per la conquista dei diritti delle donne in Arabia. Dal 2018 infatti potranno partecipare agli eventi sportivi e gli stadi diventeranno sempre più a misura di famiglia. Le prime città che lo faranno sono le tre più grandi: Riad, Gedda e Damman. Qui hanno già dato il via ai lavori per creare lo stadio adatto. Nelle strutture verranno approntati grandi schermi, ristoranti e caffè, come riporta la Bbc e presto potrebbe anche essere revocato il divieto a recarsi al cinema. Fin’ora una donna non poteva prendere parte ad un evento sportivo, neppure se in compagnia di un uomo.
C’era stato tuttavia un precedente: il 23 settembre scorso il governo aveva permesso alle donne di andare allo stadio per prendere parte alle festività in occasione dell’87esimo anniversario della fondazione del regno. Un centinaio di donne per la prima volta ha assistito alla rappresentazione sportiva. In quell’occasione il governo, che sta appunto cercando di svecchiare la società e la politica saudita, ha pensato che un maggiore coinvolgimento delle donne nella società, vada a vantaggio anche dell’economia.
L’iniziativa a favore delle donne si inserisce dunque in altre manovre di tipo economico e arriva subito dopo la nomina della principessa Reema bint Bandar a presidente della Federazione saudita per le comunità sportive.

Queste riforme rientrano in un più vasto piano verso un “Islam moderato” annunciato la scorsa settimana dal 32enne Principe Mohammed e volto ad introdurre cambiamenti economici e sociali nel regno ultraconservatore, preparandolo ad una transizione, denominata “Vision 2030”.
Nonostante le grandi aperture e i passi avanti fatti nell’ultimo periodo da Re Salman, ancora l’imprinting del paese è ancora di stampo misogino e la vita di molte donne arabe è regolata proprio dagli uomini, mariti, padri o fratelli e godono ancora di pochi diritti.

Parole di Lavinia Sarchi