Apnee notturne: sintomi, rischi e rimedi

I disturbi del sonno sono molto frequenti, e il più frequente che colpisce la popolazione in età adulta è la sindrome delle apnee notturne

Apnee notturne: sintomi, rischi e rimedi

Le apnee notturne sono i ripetuti arresti della respirazione durante il sonno, una situazione che può avere conseguenze dannose per la salute. Ma quali sono i sintomi? Quali i rischi? E quali i rimedi per curarle? La persona soggetta ad apnee notturne compie infatti enormi sforzi respiratori per tentare di sbloccare il respiro, con un aumento della frequenza di pulsazione cardiaca e uno sforzo considerevole per il cuore, con anche una conseguente eccessiva sonnolenza durante il giorno.

Le apnee notturne si manifestano nel 4-6% degli uomini e nel 2% delle donne tra i 30 e i 60 anni, con percentuali più alte intorno all’11% negli individui di oltre 60 anni. Le persone più a rischio sono quelle che presentano un forte russamento notturno, quelle in sovrappeso, affette da ipertensione arteriosa e spesso con anormalità fisiche a livello del naso o della gola. Ma l’apnea notturna ha anche una forte componente ereditaria, ed è anche associata al fumo, all’utilizzo di sedativi e al consumo elevato di alcol.

I tipi di apnee notturne

Esistono diverse forme di apnea:
– Le apnee notturne centrali (CSA) sono generate da un disturbo dei centri nervosi che controllano l’automatismo del respiro, e compaiono in alcune patologie neurologiche. In pratica, in questa situazione i muscoli respiratori non ricevono l’impulso nervoso.
– Le apnee notturne ostruttive (OSA) rappresentano la forma più comune della patologia, e sono provocate da un blocco meccanico delle vie respiratorie.
– Le apnee notturne miste sono una combinazione tra le forme ostruttive e centrali.

I rischi

La sindrome da apnee notturne è largamente sotto-diagnosticata, perché molti confondono la sonnolenza che ne deriva, con normale stanchezza, ed è di solito il partner a sollevare il problema, perché spaventato dagli episodi delle pause respiratorie.
Ma l’apnea notturna è una condizione clinica molto complessa che, se trascurata, può portare a conseguenze anche gravi. Se non viene curata l’apnea nel sonno aumenta infatti il rischio di eventi cerebrovascolari come ictus, problemi cardiaci e infarti. Inoltre, a causa della sonnolenza provocata dalle apnee, aumenta la probabilità di incidenti in automobile, vi è uno scarso rendimento nel lavoro e una diminuzione di memoria. Per le persone sofferenti di diabete o ipertensione, le apnee rendono poi più difficile il controllo di queste patologie.
La diagnosi di apnee notturne avviene tramite la valutazione in un centro specializzato dove verranno valutati i sintomi e prescritti esami specifici, fra cui lo studio polisonnografico, un esame diagnostico che consente di identificare con certezza l’esistenza e l’entità delle apnee, ed è in grado di rilevare le modificazioni neurofisiologiche e cardiovascolari.

I rimedi

I rimedi per risolvere le apnee notturne sono diverso genere:
– Terapie comportamentali: la prima terapia è il dimagrimento, perchè si è visto che una riduzione anche solo il 10% del peso corporeo è in grado di migliorare l’indice di apnea-ipopnea. Si consiglia poi di provare a modificare la posizione del corpo durante il sonno, passando dalla posizione supina a quella laterale. Tra le altre misure viene consigliato di evitare l’assunzione di alcool e sedativi prima di coricarsi, di limitare il fumo o meglio ancora di non fumare, e di coricarsi e alzarsi agli stessi orari.
– Ventilazione meccanica: con un apparecchio chiamato CPAP o con la BiPAP che consentono la ventilazione meccanica a pressione positiva continua.
– Terapie chirurgiche: si provvede alla correzione di eventuali difetti anatomici o di anomalie ostruttive delle vie aeree superiori, come gli interventi al naso, la tonsillectomia o la riduzione dell’eccessiva quantità di tessuto nel palato molle.

Parole di Anna Franceschi