Antidolorifici, a rischio l'udito delle donne

Antidolorifici, a rischio l’udito delle donne

I farmaci antidolorifici aumentano il rischio di perdita d’udito nelle donne. E’ solo l’ultimo degli allarmi che riguardano gli effetti collaterali di questi medicinali di cui il genere femminile è il maggiore consumatore. A porre l’accento su questo nuovo aspetto è stato uno studio scientifico condotto dai ricercatori americani del Channing Division of Network Medicine del Brigham and Women’s Hospital pubblicato sull’American Journal of Epidemiology.

Lo studio scientifico sugli antidolorifici e le donne

Gli studiosi hanno analizzato i dati di 62.261 donne di età compresa tra i 31 e 48 anni, seguite per quattordici anni (dal 1995 al 2009). Di queste oltre 10mila donne hanno riferito di aver subìto una perdita dell’udito. Un dato abbastanza rilevante statisticamente che ha coinciso con l’uso di due particolari tipi di antidolorifici: l’ibuprofene (FANS, farmaco antinfiammatorio non steroideo) ed il paracetamolo. Curiosamente, nessuna associazione è stata rilevata con l’uso di aspirina. Chiaramente si sta parlando di un uso errato se non addirittura di un abuso, ovvero di donne che hanno consumato ibuprofene e paracetamolo con una certa frequenza: ed il dato della diminuzione dell’udito è risultato tanto più alto quanto maggiore era la posologia del medicinale.

Gli antidolorifici ed il loro abuso

Il paracetamolo, come pure l’ibuprofene, sono dei farmaci da banco, ovvero che non necessitano di ricetta del medico per essere acquistati. Questo fa abitualmente pensare che si tratta di medicinali poco pericolosi, ma è un concetto estremamente errato. Le donne li usano di frequente ad esempio per tenere sotto controlli i dolori legati al ciclo mestruale, ma anche per il mal di schiena, i dolori articolari e soprattutto per il mal di testa. Tra l’altro a questo proposito, una recente ricerca ha confermato un dato già noto: l’uso a lungo termine di questi antidolorifici per il mal di testa diventa causa di cefalea stessa, da abuso di farmaci appunto.

Il dolore ricorrente ed i farmaci

Se si ha un dolore ricorrente è fondamentale rivolgersi ad un centro specializzato per trovare ed affrontare la causa originale. Non è possibile pensare di convivere per sempre con il dolore e con una compressa di antidolorifico pronta in borsetta. Questi medicinali attenuano il sintomo, non guariscono la causa. Purtroppo però, va detto, i centri specializzati per la cura del dolore sono ancora troppo pochi sul territorio italiano e meno ancora quelli per le malattie che possono provocarlo, come l’artrite o l’artrosi. Non c’è un’adeguata cultura preventiva in tal senso neppure tra i medici di base (purtroppo), la maggior parte dei quali tende a prescrivere un antidolorifico anziché cercare di indagare la causa.

Foto di emagineart per Flickr