Amministrative 2016, quando il sessismo invade la campagna elettorale

La campagna per le elezioni amministrative 2016 sta registrando numerosi attacchi maschilisti con tanto di manifesti sessisti e retrogradi.

Amministrative 2016, quando il sessismo invade la campagna elettorale

Anche la campagna elettorale per le amministrative 2016 non è immune da episodi sessisti davvero vergognosi. Purtroppo la storia si ripete in ogni competizione elettorale nel nostro Paese e anche in questa campagna per le comunali 2016 la situazione non è affatto migliorata, ma peggiorata. Attacchi maschilisti, manifesti retrogradi e sessisti, messaggi disdicevoli e fuorvianti sono sempre all’ordine del giorno. Tanti casi inqualificabili si stanno registrando in ogni parte della nostra penisola.

Il caso di Mario Turrini a Bologna

Il candidato al Consiglio Comunale di Bologna Mario Turrini ha scelto un manifesto sessista e volgare per la sua campagna elettorale. Il candidato della lista civica Uniti si vince, in appoggio alla candidatura della leghista Lucia Borgonzoni, ha condiviso anche sui suoi profili social uno scatto che ritrae un lato B femminile in bella mostra e accanto appare la seguente didascalia: “La foto è servita per attirare la tua attenzione, altrimenti non l’avresti mai letto”. Molte candidate donne di Coalizione Civica (la lista di SEL e Civati) hanno duramente stigmatizzato e attaccato Mario Turrini. Emily Clancy di Coalizione Civica ha parlato di una strategia fuorviante che si basa su “un’immagine di nudo per attirare l’attenzione e per distoglierla da un’inesistente idea di città e dall’assenza di contenuti”. La presidente del Consiglio comunale del Partito Democratico Simona Lembi ha asserito che per “qualcuno le donne sono ancora dei soprammobili”. Lui si è giustificato così: “E’ stata una goliardata”.

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Il caso Giorgia Meloni a Roma

La campagna per le elezioni amministrative 2016 è iniziata con gli attacchi sessisti e maschilisti dell’ex presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi e dell’ex candidato a sindaco di Roma per il centrodestra Guido Bertolaso, che si è ritirato, all’attuale candidata a sindaco della Capitale Giorgia Meloni. Silvio Berlusconi e Guido Bertolato hanno stroncato la candidatura di Giorgia Meloni perché deve fare la mamma! La leader di Fratelli d’Italia è incinta per la prima volta del suo compagno Andrea Giambruno e secondo i due esponenti di Forza Italia non può dedicarsi alla politica. “La Meloni deve fare la mamma – ha detto Guido Bertolaso al programma tv di La7 Fuori Onda -, mi pare sia la cosa più bella che possa capitare ad una donna. Deve gestire questa pagina della sua vita. Non vedo perché qualcuno dovrebbe costringerla a fare una campagna elettorale feroce e, mentre allatta, ad occuparsi di buche, sporcizia…”. Giorgia Meloni non si è giustamente ritirata!

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Sembra essere davvero un’impresa scardinare questi pregiudizi maschilisti e sessisti che sono ancora largamente diffusi nella società italiana… Soltanto alcuni giorni fa il capogruppo di Forza Italia al Comune di Roseto degli Abruzzi Antonio Norante ha invitato il capogruppo del PD Teresa Ginoble a “rimanere a casa per fare i piatti e cucinare”. Il sindaco Enio Pavone ha pubblicamente chiesto scusa a Teresa Ginoble a nome della intera amministrazione. Il calciatore della Pro Venezia Daniele Berton ha invece insultato un arbitro donna sul suo profilo Facebook con queste parole: “Ma perché tu donna invece che venire ad arbitrare le partite non te ne stai a casa a stirare e lavare, maledetta te e chi ti fa arbitrare”. Il giudice sportivo l’ha squalificato per tre mesi.

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