Al lavoro dopo la maternità ma senza rinunciare ad allattare il bebè? Possibile con il tiralatte

Quando la mamma torna al lavoro dopo la maternità teoricamente non potrebbe più allattare il suo bebè ma usando il tiralatte può conservare il proprio latte e razionarlo nel tempo.

Al lavoro dopo la maternità ma senza rinunciare ad allattare il bebè? Possibile con il tiralatte

Il rientro al lavoro dopo la maternità nella maggior parte dei casi avviene dopo i 3 mesi dal parto, quando la mamma è ancora nel pieno dell’allattamento. Infatti tutti i pediatri sono concordi nel consigliare le neo mamme di nutrire al seno il proprio bebè almeno fino ai 5-6 mesi di vita. Quando, perciò, il latte c’è, ma non la possibilità di attaccare al seno il neonato per le poppate consuete (perché mamma è al lavoro e a dar da mangiare al piccolo ci pensa qualcun altro, come nonni, baby sitter o il papà), come si può fare per non sprecare tanto prezioso nutrimento? In aiuto della mamma giunge uno strumento davvero utile: il tiralatte.

Cos’è e come funziona? Il modello tradizionale, manuale, è costituito da una sorta di contenitore in plastica all’estremità del quale si trova una piccola ventosa che si applica al capezzolo. Attivandolo, poiché si basa su un meccanismo a “pompa”, si stimola la fuoriuscita del latte proprio come se fosse il bambino a succhiare, e, allo stesso modo, il suo utilizzo mantiene costante la produzione di latte da parte delle ghiandole mammarie.
 
In commercio esistono anche dei tiralatte elettrici, più costosi ma anche più rapidi e facili da usare, inoltre permettono un’estrazione di maggiori quantità di latte. Funzionano a batteria. L’utilità di questo strumento è che permette alla mamma di conservare il proprio latte e razionarlo, in modo da avere sempre delle scorte fresche da offrire al proprio neonato.
 
Vediamo come. La cosa migliore è dotarsi di contenitori sterili da 60-120 g, riempirli con il proprio latte ma mai fino all’orlo, riporli in frigo per non più di 24 ore (il lasso di tempo in cui il latte materno mantiene tutte le sue proprietà nutritive) e poi trasferirli in freezer.
 
Potrete, in questo modo, assicurarvi scorte di latte materno per molto tempo, perché in congelatore può durare anche 2-3 mesi. Vi conviene datare i contenitori con delle etichette adesive, così da sapere sempre quale latte dare prima al bebè. Un’ultima raccomandazione: una volta scongelato il latte va consumato entro 24 ore e, naturalmente, non può essere più conservato in freezer. Comodo, no?

Parole di Paola Perria