Aborto: a NY fa discutere cartellone pubblicitario "pro life"

A NY, su un edificio vicino alla sede della rete di cliniche abortive più importante degli USA, campeggia un manifesto contro l'aborto da parte delle donne afroamericane. Proteste.

Aborto: a NY fa discutere cartellone pubblicitario “pro life”

Un cartellone pubblicitario contro l’aborto sta suscitando un mare di polemiche a New York. Negli USA le contrapposizioni tra gruppi “pro life” anti abortisti e le associazioni che difendono il diritto alla scelta da parte della donna sono molto accese, e spesso sconfinano nella violenza, non solo verbale. Stavolta l’affondo è arrivato da un’associazione texana – Life Always – che ha fatto installare un enorme manifesto che raffigura una bella bimba nera, sotto alla quale campeggia la scritta: “Il posto più pericoloso per un’afroamericana è il grembo materno“, e una freccia.

Il riferimento è alla sede di NY della più importante catena di cliniche abortiste statunitensi, Planned Parentwood, adiacente all’edificio che ospita il mega cartellone, nel quartiere di Soho, uno dei più cool della metropoli. Nella Grande Mela, la città più “europea” degli Stati Uniti, liberale per definizione, uno spot del genere viene giudicato un affronto e una indebita violenza contro il diritto all’aborto delle donne americane.
 
Il messaggio di Life Always, poi, è indirizzato alla comunità afroamericana, in cui il ricorso alla interruzione volontaria della gravidanza sarebbe – stime dell’associazione texana, guidata dal pastore Stephen Broden – “tre volte superiore a quelle del resto della popolazione”. Immediata la controffensiva di Bill de Blasio, l’avvocato che si occupa di tutelare i diritti dei newyorkesi per conto del Comune, che ha bollato l’iniziativa come “gravemente offensiva per le donne e le minoranze”.
 
Altro duro commento è arrivato da Mary Alice Carr, portavoce del National Institute for Reproductive Health, che alla CNN ha dichiarato: “Attaccano le donne perchè scelgono l’aborto e allo stesso tempo distruggono il programma di pianificazione familiare. La loro ipocrisia è grande e odiosa proprio come questo cartellone”. Dal canto suo, Life Always denuncia un vero e proprio “complotto genocida” promosso attraverso il ricorso all’aborto tra la popolazione nera.
 
“Quella rappresentata sul manifesto è una realtà vera e tragica”, ha commentato il pastore Broden. Tuttavia, sembra essere destinato a vita breve il manifesto di Life Always, c’è chi giura che al più presto verrà rimosso. “Lo esige la comune decenza – spiega indignata Christine Quinn, Presidente del Consiglio comunale della Grande Mela – Definire la pratica dell’aborto un complotto genocida non è solo assurdo, ma è offensivo nei confronti delle donne e della comunità di colore”.

Parole di Paola Perria