12enne pakistana costretta a sposarsi e a convertirsi all'Islam

12enne pakistana costretta a sposarsi con un ricco musulmano e a convertirsi all'Islam nonostante la disapprovazione della famiglia d'origine.

12enne pakistana costretta a sposarsi e a convertirsi all’Islam

12enne pakistana costretta a sposarsi e a convertirsi all’Islam. Il nome della piccola pakistana costretta a convertirsi all’Islam è Kundan Maghward, 12enne induista figlia di un padre troppo povero per opporsi alla decisione dei giudici. Perché l’Alta Corte della provincia del Sindh, cui si era rivolta la famiglia della piccola Kundan per denunciare il ricco musulmano Riaz Sial di rapimento, ha stabilito la legittimità del matrimonio forzato e respinto le accuse di rapimento ai danni dell’uomo. Un’ingiustizia addirittura legittimata dalla legge che ha scatenato il disappunto delle minoranze religiose del paese nonché della famiglia coinvolta nel tragico evento.

Bambina pakistana rapita e convertita all’Islam

E’ accaduto in Pakistan dove la 12enne induista Kundan Maghward è stata rapita da un ricco musulmano, costretta a sposarlo e a convertirsi all’Islam. Il tutto contro la volontà dei genitori, che si sono immediatamente mobilitati contro l’uomo rivolgendosi, speranzosi, all’Alta Corte della provincia del Sindh, nel Pakistan meridionale. Peccato che “la giustizia” si sia schierata dalla parte del più forte respingendo le accuse di rapimento della famiglia e stabilendo che la bimba venisse consegnata al marito. Una decisione che ha scatenato l’ira delle minoranze religiose del paese, a tutt’oggi emarginate.

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“E’ l’ennesimo schiaffo alle minoranze religiose che vivono nel Paese musulmano. Non abbiamo alcun problema ad ammettere la legittimità di una conversione ad un’altra fede, sulla base del libero arbitrio, né ad ammettere un matrimonio basato sul libero consenso. Ma quando qualcuno viene rapito, convertito con la forza e costretto al matrimonio, il tutto legittimato dalla legge, è difficile chiedere tranquillità e silenzio alle minoranze e agli attivisti dei diritti umani. Esprimiamo tutto il nostro disappunto e ricorreremo in tutte le sedi possibili” ha affermato l’avvocato cristiano Sardar Mushtaq Gill. Nel frattempo il padre della bimba ha dichiarato di essere troppo povero per potersi permettere un appello, per il momento la piccola Kundan non potrà rivedere la famiglia d’origine.

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Parole di Laura De Rosa