ZERO ZUCCHERO da Cuba a Milano, intervista a Renato Zero

ZERO ZUCCHERO da Cuba a Milano, intervista a Renato Zero

Un’ esclusiva intervista a Renato Zero, realizzata da Susanna Messaggio per la redazione di Pour Femme.

renato zero tour

Potrebbe sembrare il claim di un nuovo prodotto dietetico. Invece vorrei invitarvi a riflettere su due artisti che da sempre riempiono gli stadi  e fanno sold out. Due artisti tanto diversi ma con cariche energetiche che fanno sognare. Artisti che fanno anche pensare. Zucchero ha realizzato uno dei suoi sogni dopo aver fatto cantare con “Guantanamera“, l’inno non ufficiale del paese di Fidel Castro con un coro di settantamila voci, ha fatto anche ballare tutta Cuba . Ora è in tour e fa vivere tutti gli strumenti sul palco con i suoi sedici musicisti, un assortimento variopinto tra un doppio set di batteria, percussioni, congas, timbales e le 30 chitarre: elettriche, acustiche, benjo, chitarra Nashville tune, ukulele e strumenti a fiato.

Renato Zero invece ha talmente tanto fiato e sembra non avere età. E’ un uomo che vivrà sempre. Una miniera di emozioni, un tripudio di sensazioni che esplodono nei suoi concerti che fanno eco in tutta la penisola.

Non vedo l’ora a settembre di abbracciare la sua sensibilità andandolo ad ascoltare. Come leggete non è una dieta, ( ZERO ZUCCHERO ), ma una scorpacciata che arricchisce, come solo lui può fare, di amore puro.

zero zucchero

Lui racconta l’amore che vive per sempre, dopo aver superato i sessanta, lui ha apertamente dichiarato di come sta bene nella maturità, senza paura di invecchiare, perché “ama” e questo è il messaggio più grande che un uomo possa trasmettere. Si, dice “IO AMO“, per questo dà un’immagine di vita e ribadisce “AMO ANCORA“. Si, con tutte le controindicazioni, le delusioni, malgrado i tentativi di taluni di farmi cambiare idea. Amare con una sana leggerezza, pesando le persone e le parole che dicono, cogliendo il bello delle cose.

E’ un bilancio sereno. Ho incontrato maestri di palcoscenico e maestri di vita, ho avuto accanto grandi persone. Ho conosciuto la solitudine e l’ingiustizia, ma non mi sono perso. Ho imparato da tutti, anche da “ANGELINA” la mia portinaia, che ha accompagnato i miei giochi in cortile con un sorriso medicamentoso nella mia adolescenza.

Ognuno di noi ha un suo Oceano Indiano, la sua Steppa, le sue cascate del Niagara. Guai e sorrisi. Ma la vita deve essere “UN’ APERTURA DI ALI“. Non bisognerebbe dire mai “ORAMAI” a nessuna età, perché è un segno di debolezza e spesso di rassegnazione. La disponibilità alla vita rende signori in ogni momento. Ci eleva.

ZUCCHERO media tour

Un si è veloce, pieno, appagante. Può perfino riempire la vita quando è schietto e costante. Dà forza ottenerlo in certi presunti momenti. “TUTTO INIZIA SEMPRE DA UN SI“. Non accettate una vita così e così, non se siete speciali. A dispetto della mediocrità tu “VOLA ALTO“. Vivere significa aver superato un consistente numero di esami. Anche se anemico e gracile, con una propensione all’aiuto degli incompresi, mi ostino a credere che un sorriso sia contagioso.

Io la vita l’ho spesso trascurata, “LA VITA CHE MI ASPETTA” ancora, non mi fa paura. Essere uno Zero è un gioco avvincente. Esserlo o rappresentarlo. Fingerlo o dichiararlo. Ma quando dico “AMO” è vero. Credetegli perché è autentico.

Così il nostro Renato ci regala momenti di poesia profonda, giocando con le parole come solo lui sa trasmettere. Mitico Renato! Ora anche Milano ti aspetta!!!
Zero Zucchero non è solo musica , ma pezzi di vita che ci riguardano.