Valeria Solesin, il padre ai funerali: No al fanatismo in nome della religione [FOTO]

I funerali di Valeria Solesin si sono celebrati stamattina in forma civile in piazza San Marco a Venezia.

Valeria Solesin, il padre ai funerali: No al fanatismo in nome della religione [FOTO]

Valeria Solesin è rimasta uccisa nell’attentato ad opera dei terroristi dell’Isis al Bataclan di Parigi il 13 novembre scorso. I funerali della 28enne dottoressa veneziana di sociologia si sono celebrati in forma civile stamattina in piazza San Marco alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della ministra della Difesa Roberta Pinotti. Le esequie sono iniziate con i due inni nazionali, italiano e francese, per ricordare tutte le vittime degli attentati terroristici di Parigi. Bandiere a mezz’asta e tante corone di fiori attorno al feretro. Durante i funerali il padre di Valeria, Alberto Solesin, ha inviato un significativo e forte messaggio di amore, speranza e pace a tutti: “No al fanatismo in nome della religione“.
“Il fanatismo vorrebbe nobilitare il massacro con dei valori – ha affermato Alberto Solesin – Desidero inviare un pensiero alle tante famiglie che come noi cercano di superare il dolore per la perdita di un familiare. Se è lontanamente vero quello che è stato detto in questi giorni che la nostra compostezza è stata un esempio per il Paese, ciò era un atto dovuto”. Il padre di Valeria Solesin ha poi voluto ringraziare l’ambasciatore italiano a Parigi, l’unità di crisi della Farnesina e i rappresentanti delle religioni cristiana, ebraica e musulmana presenti alla cerimonia. “In Francia Valeria ha iniziato a definire il suo progetto di vita spinta dalla curiosità del mondo – ha proseguito il padre della ragazza veneziana – Ripensando a mia figlia non voglio isolare la sua immagine dal contesto nel quale viveva a Parigi, l’istituto di demografia, l’università, il bistrot dove amavano incontrarsi tanti ragazzi e ragazze come Valeria, gioiosi, operosamente rivolti verso un futuro che tutti come lei vogliono migliore”.

Durante i funerali di Valeria Solesin è stato letto il messaggio di cordoglio del presidente della Repubblica francese Francois Hollande: “Condivido il dolore della famiglia, famigliari e di tutta l’Italia. Valeria era venuta da noi in Francia per amore della vita e della cultura e ha trovato la morte sotto il fuoco dei terroristi”.

Il patriarca Venezia monsignor Francesco Moraglia si è rivolto direttamente ai terroristi durante il suo discorso: “Si tratta del coraggio di dire, abbiamo sbagliato tutto, chiedete perdono. Mai e poi mai condivideremo con voi ciò che vi appartiene, l’odio. Non riuscirete a portarci ad odiare, sarebbe la vostra vittoria, sarebbe la nostra sconfitta”.

L’imam di Venezia Hamad Al Mohamad ha lanciato un messaggio d’amore e di pace: “Chiediamo ad Allah che abbia Valeria e tutte le vittime nella sua gloria, e di aiutare la sua famiglia e di proteggere l’Europa, l’Italia e questa città dal male e di pacificare le nostre anime”. Gli altri rappresentanti delle comunità islamiche hanno condannato fermamente gli attentati di Parigi: “La nostra comunità vuole dirti che non in nome del nostro Dio, non in nome della nostra religione, che è una religione di pace, e certamente non nel nostro nome ti hanno assassinato. Valeria, i tuoi assassini hanno fallito perché non sono riusciti a instillare l’odio in noi e oggi siamo tutti qui per te. Il terrorismo va sconfitto, e per primi devono farlo i musulmani che ne sono le prime vittime”.

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La camera ardente era stata allestita nel municipio di Venezia e migliaia di persone avevano reso omaggio alla volontaria di Emergency barbaramente uccisa mentre assisteva allo show musicale degli Eagles of death metal. Numerosi esponenti del mondo politico, religioso, istituzionale e sociale avevano reso omaggio alla giovane vittima italiana: dal Patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia al sindaco Luigi Brugnaro fino a Stefano Fassina.

Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta aveva spiegato che le tantissime testimonianze d’affetto alla famiglia sono esemplari e aumentano la necessità di rafforzare le relazioni: “Venezia vuol dimostrare a tutto il mondo che la cultura della tolleranza e dell’amicizia deve vincere assolutamente”. L’esponente della Sinistra italiana Stefano Fassina aveva asserito: “Ho voluto rendere omaggio a Valeria, una ragazza che ha rappresentato la meglio gioventù italiana ed europea. Spero possa essere d’esempio a tutti, sia coetanei, sia alle generazioni più giovani, perché la vita di Valeria ha rappresentato quello che vorremmo fosse il nostro mondo – aveva proseguito -, l’Italia, l’Europa e il suo sacrificio ci deve rendere più determinati a combattere e a sconfiggere chi invece vorrebbe portarci nell’odio e nel buio”.

L’odio può essere sconfitto solo dall’amore. La reazione composta dei genitori di Valeria Solesin è un archetipo per tutti. R.I.P. Valeria!