Parità tra uomo e donna sul lavoro nel 2033

In Italia la parità tra uomo e donna sul lavoro sarà raggiunta solo nel 2033 secondo Manageritalia, la Federazione nazionale dei dirigenti e dei quadri professionali. Alla fine del 2009 in Italia, infatti, le donne rappresentavano il 40,7% della forza lavoro totale, nel 2005 erano il 40,1% e nel 2000 il 39,5%. Se la tendenza proseguirà invariata, nel nostro Paese le donne raggiungeranno quindi la metà degli occupati nel 2033.

Parità tra uomo e donna sul lavoro nel 2033

Secondo un recente studio, in Italia la parità tra uomo e donna sul lavoro sarà raggiunta solo nel 2033.
Un dato inquietante sostenuto da Manageritalia, la Federazione nazionale dei dirigenti e dei quadri professionali.
Secondo l’organizzazione, alla fine del 2009 in Italia le donne rappresentavano il 40,7% della forza lavoro totale, nel 2005 erano il 40,1% e nel 2000 il 39,5%.
Se la tendenza proseguirà invariata, nel nostro Paese le donne raggiungeranno la metà degli occupati nel 2033.
Finalmente una parità in fatto di occupazione (quanto al trattamento sul lavoro, chissà che anno bisognerà aspettare).

Le donne che lavorano in Italia sono il 47,2%, contro il 69,8% degli uomini, ma il divario è maggiore al Sud, dove le donne occupate sono il 30,3%, contro il 57,6% del Nord.
 
La presenza femminile nel mondo del lavoro risulta comunque in aumento, ed alcuni settori registrano veri e propri boom, come ad esempio, a sorpresa, quello dirigenziale, dove si registra un +107,3% di manager femminili, con una punta del 123% nel pubblico.
 
Per incrementare questa parità tra uomo e donna c’è la proposta di favorire l’ingresso e la permanenza delle donne nel mondo del lavoro con la maternità obbligatoria anche per i papà e training per le neomamme.
 
A questa si aggiunge l’introduzione delle quote rosa se non si raggiungono entro un certo tempo gli obiettivi di parità, insieme a detrazioni per le spese per la cura della famiglia.
 
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