Uguaglianza di genere in Svezia: arriva l'equality nelle forze armate

La Svezia, paese dove la disparità di genere è ridotta ai minimi termini, emana un nuovo manuale: quello rivolto ai capi di esercito, agli ufficiali ed ammiragli a reclutare più donne ed impiegarle nelle missioni di pace. Il manuale arriva dopo la conclusione del caso Chelsea Manning, il soldato statunitense al quale, dopo una dura lotta, è stato riconosciuto il diritto a cambiare sesso in carcere.

Uguaglianza di genere in Svezia: arriva l’equality nelle forze armate

Da sempre la Svezia è stata un modello per tutta Europa nel rispetto dell’uguaglianza di genere: uno dei primi paesi al mondo dove è tangibile la parità dei sessi, favorita anche da un sistema welfare che funziona e che permette di conciliare al meglio vita lavorativa e familiare. L’obiettivo delle politiche sulle pari opportunità in Svezia, è quello di garantire alle donne e agli uomini le stesse opportunità, diritti e doveri in tutti i settori della vita. Eppure il governo svedese non smette mai di cercare di migliorarsi in tal senso, promuovendo leggi, iniziative per portare la situazione ad una vera parità. Si insegna fin da subito nelle scuole che uomini e donne devono essere agevolati allo stesso modo per potersi realizzare in ambito lavorativo, economico e familiare. Ed ecco che ora arriva anche nelle forze armate, con un manuale di gender equality.
I componenti dello Stato maggiore con l’approvazione del ministro della difesa Peter Hultqvist e di tutto il governo socialdemocratico di Stoccolma, hanno pubblicato un vero e proprio manuale dove si indicano i principi della gender equality nell’esercito. E’ un invito ai generali, ammiragli ed ufficiali a prestare attenzione alla parità dei sessi, sia nei ranghi delle nostre forze armate sia nelle missioni all’estero. L’obbiettivo è arrivare ad una totale uguaglianza e parità di diritti tra militari e civili di ogni sesso: donne, uomini, transgender. Ciò porterà le forze armate reali a dover reclutare più donne. Questo non solo in nome di una parità, la quale in Svezia è da sempre pietra miliare, ma avrebbe tantissimi vantaggi: secondo il viceammiraglio della Kungliga Svenska Marinen, la reale marina svedese, le donne potrebbero interloquire in modo diverso con la popolazione, interfacciarsi con donne e bambini in zone di guerra. E veicolerebbe allo stesso tempo un messaggio positivo alle popolazioni locali, abituati solo ad avere a che fare con militari e politici, quasi sempre uomini.
Il manuale è già stato recapitato a 400 ufficiali di massimo grado delle reali forze armate svedesi ed è consultabile anche online.

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Il caso Chelsea Manning

La decisione di rendere pubblico il manuale è avvenuta poco dopo la soluzione del caso Chelsea Manning: il soldato trans che aveva protestato in carcere perché non gli permettevano di cambiare sesso. Bradley Manning quando era impegnato in Iraq, rese pubblico il segreto sulle torture, gli abusi e uccisioni di civili che si sono perpetrati in Iraq e Afghanistan, trasferendo informazioni a Wikileaks. Una condanna a 35 anni di carcere, ma niente in confronto a ciò che ha dovuto subire dopo la decisione di diventare donna. Gli negavano le cure ormonali per cambiare sesso e dopo scioperi della fame, un tentato suicidio e continui atti di bullismo, finalmente ha ottenuto di potersi operare diventando la prima trans a cambiare sesso in un carcere.

Altri passi verso la completa parità dei sessi

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Ad oggi la Svezia insieme ad altri paesi del Nord Europa come Danimarca, Norvegia, Finlandia e Islanda, ha ridotto praticamente del tutto la disparità. La Svezia andrà ancora avanti nella strada, già percorsa in maniera esemplare. Dopo aver raggiunto quella nella politica, dove c’è un’alta rappresentanza femminile, ci sarà presto un nuovo aumento delle quote rosa nei vertici delle grandi aziende quotate in borsa, un obbligo che diventerà legge, stabilito al 40%. Al momento comunque anche luoghi di potere, nel governo, nella pubblica amministrazione ed anche nell’aviazione sono occupati da donne. Tutto in nome di un’equa distribuzione tra uomini e donne in tutti i settori della società. Ed hanno capito che non è solo un fatto di giustizia, ma che una parità di genere è a vantaggio dell’intera società.

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Parole di Lavinia Sarchi