Sterilizzazione forzata, la terribile pratica del governo Fujimori

Esperanza Huayama Aguirre e Teodula Pusma Carrion sono due delle quasi 300 mila donne peruviane che sono state sterilizzate durante il governo di Alberto Fujimori nel decennio tra il 1990 e il 2000. Da quell’esperienza terribile è nato qualcosa di positivo: le due donne si sono incontrate e hanno fondato Quipu Project, una linea telefonica collegata a Internet, che raccoglie le testimonianze delle vittime del programma di sterilizzazione, per dare voce ai sopravvissuti. Esperanza oggi è anche la presidentessa della Huancabamba Women’s Organisation, l’associazione delle donne peruviane che chiede giustizia.Durante il governo di Alberto Fujimori, furono 272.028 le donne e 22.004 gli uomini obbligati con la forza a sottoporsi alla legatura delle tube e alla vasectomia, per il cosiddetto programma governativo di Salute riproduttiva e pianificazione familiare.

Sterilizzazione forzata, la terribile pratica del governo Fujimori

La terribile testimonianza di due donne che vengono dal Perù serve a far conoscere al mondo intero la violenza, gli abusi che ogni giorno purtroppo, in ogni parte del mondo, vengono perpetrati a danno di milioni di donne. Loro sono Esperanza Huayama Aguirre e Teodula Pusma Carrion, due delle quasi 300 mila donne peruviane che sono state sottoposte alla sterilizzazione forzata, la terribile pratica messa in atto durante il governo di Alberto Fujimori nel decennio tra il 1990 e il 2000. Da quell’esperienza terribile è nato qualcosa di positivo: le due donne si sono incontrate e hanno fondato Quipu Project, una linea telefonica collegata a Internet, che raccoglie le testimonianze delle vittime del programma di sterilizzazione, per dare voce ai sopravvissuti.
Esperanza oggi è anche la presidentessa della Huancabamba Women’s Organisation, l’associazione delle donne peruviane che chiede giustizia.

I dati: anche tantissimi uomini sterilizzati

Durante il governo di Alberto Fujimori, furono 272.028 le donne e 22.004 gli uomini obbligati con la forza a sottoporsi alla legatura delle tube e alla vasectomia, per il cosiddetto “programma governativo di Salute riproduttiva e pianificazione familiare”. In migliaia venivano caricati su camion o ambulanze e trasportati con la forza in centri dove venivano operati e dopo poche ore cacciati e costretti a percorrere chilometri a piedi per tornare a casa. Il motivo era appunto abbassare il tasso di natalità.

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Le testimonianze

“Oltre a me, raccolsero oltre un centinaio di donne. Ci portarono nella clinica e ci tennero imprigionate: chiusero il cancello e, una volta dentro, non ci permisero più di uscire. Mi portarono lì dentro per sterilizzarmi: mi diedero dell’anestetico e appena mi addormentai iniziarono velocemente a tagliarmi” ricorda con dolore ancora Esperanza. Lei, che mai dimenticherà quell’orrore, era incinta quando ha subìto tutto questo. Provò a ribellarsi e a chiedere di morire insieme al bambino che portava in grembo, ma dopo essere stata sedata non ricorda più niente.
Anche Teodula ha vissuto quell’orrore. Ricorda l’infermiera che le ripeteva: “ti daremo assistenza solo se sarai sterilizzata. Altrimenti, non avrai più cibo, perché hai troppi figli, come i conigli”. Le fecero un’iniezione mentre le intimavano di non gridare.

Le sterilizzazioni

Questa vergognosa pratica, in nome di una legge governativa che mirava ad abbassare la natalità, venne fuori solo dopo la caduta del governo Fujimori (nel 2000), nonostante le denunce ci fossero state molto prima. Quello a cui venivano sottoposte era la legatura delle tube, un’operazione vergognosa e dolorosa.
E’ una ferita che rimane impressa nel corpo e nella mente: tutte le donne e gli uomini che chiamano alla linea telefonica di Esperanza e Teodula continuano anche dopo anni a pagare il prezzo di quella violenza, fisica e psicologica.
La Corte Suprema peruviana nel 2010 ha condannato a 25 anni di carcere l’ex presidente Alberto Fujimori per violazioni dei diritti umani commesse durante il suo governo.

Parole di Lavinia Sarchi