Stalking tra querela remissibile e risarcimento: è polemica sulla riforma Orlando

La legge, che nasce dalla riforma a firma dell'attuale Guardasigilli, si sta rivelando un percorso in salita destinato a mietere polemiche. Con la modifica del 162-ter, tra i reati a 'querela remissibile', ora suscettibili di estinzione dietro risarcimento, rientrano anche le forme meno gravi di stalking. Insorge Telefono Rosa: 'Ministro Orlando corregga la svista'.

Stalking tra querela remissibile e risarcimento: è polemica sulla riforma Orlando

La riforma del processo penale che porta la firma del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, è legge: anche lo stalking tra i reati la cui estinzione, introdotta con la modifica del 162-ter del codice penale, è concepita nelle fattispecie soggette a “querela remissibile”, in seguito a risarcimento economico alla vittima. La traduzione pratica di un testo apparentemente astruso è destinata a riprodurre polemiche in serie, mietendo dissensi all’attuale Guardasigilli.

Riforma Orlando, è polemica: nessuno tocchi lo stalking

Dietro alla legge che traduce la riforma Orlando sul processo penale in una realtà prismatica, sia per consensi che interpretazioni, si annida il pericoloso anellide di una polemica che difficilmente potrà restare a lungo inascoltata. A dire il vero, sono già apparsi commenti ufficiosi circa un’azione correttiva che punti proprio a smussare gli angoli in cui si insinuano le critiche. Si tratta di un disegno legislativo da più parti definito “avventuroso” perchè tocca da vicino il nervo scoperto di un reato che in Italia, come nel resto del mondo, aumenta esponenzialmente: lo stalking.
La riforma Orlando, in seguito alla modifica del 162-ter c.p., introduce “l’estinzione del reato” per le fattispecie soggette a remissione della querela, preceduta da un risarcimento economico. Tra queste fattispecie delittuose, però, rientrano anche le “forme meno gravi” di stalking.

La protesta di Telefono Rosa: “Provvedimento assurdo”

Facile intuire il fermento dietro la novità, che ha subito spinto l’avvocato di Telefono Rosa, Antonella Faieta, a fare una precisa richiesta al ministro: “Assurdo, d’ora in poi gli stalker, nei casi senza ‘aggravanti’, potranno permettersi di pagare ‘un risarcimento’ economico alla vittima e, se il giudice è d’accordo, anche se la donna no, veder decadere il reato perché, in alcune fattispecie, rientra tra quelli in cui la querela può essere revocata” ha spiegato all’Adnkronos , precisando di aver già provveduto a chiedere una correzione alla “svista”, alla quale lo stesso ministro Orlando si sarebbe detto pronto. Telefono Rosa ne auspica lo stralcio, mentre la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, ribadisce la disponibilità del Guardasigilli.

Una riforma “rischiosa”: i perchè delle polemiche

A fare da cornice alla riforma, in effetti, non arrivano dati confortanti, presagio di un forte rischio cui si potrebbe incorrere in caso di eccessiva “depenalizzazione” del reato: la recente stima Istat sull’incidenza dello stalking in Italia fotografa una situazione in divenire assolutamente allarmante. Una donna su cinque ne è vittima, e si tratta di un contesto altamente liquido in cui non è esclusa una recrudescenza del fenomeno.
A porre ulteriormente l’accento sui rischi di una leggerezza nella trattazione penale del reato di stalking è ancora Telefono Rosa: “Noi abbiamo il caso di una donna che da sei anni si vede recapitare a casa la colazione per lei e la figlia con un biglietto che dice: ‘noi torneremo insieme’. Può sembrare meno grave, ma la nostra assistita è terrorizzata e la sua vita è cambiata completamente”, a significare come la portata di un atto persecutorio sia indipendente, a livello psicologico, dall’entità effettiva dello stesso.

Allerta sull’estinzione del reato: ipotesi di assenza di precedenti anche in caso di reiterazione

L’avvocato Faieta fa poi un focus sul post-estinzione del reato: “Un imputato che quest’anno commette stalking contro, diciamo, Rosa e domani contro Margherita, ma lui paga ed estingue sempre il reato risulterà, quindi, non avere precedenti e vedrà cancellato il delitto”. Un appunto che non fa altro che alimentare le preoccupazioni intorno al peso di una legge che sembra sempre più urgente correggere.

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Parole di Giovanna Tedde