Spot di pannolini sessista: scoppia la polemica in Rete

L'ultimo spot di una importante società di pannolini sta scatenando aspre polemiche in Rete poiché è considerato sessista.

Lo spot di pannolini di una nota e importante società è finito al centro di aspre e durissime polemiche in Rete. La pubblicità va in onda sui principali canali della televisione generalista ed è stata considerata sessista poiché fa riferimento a una serie di stereotipi sessisti. Numerose mamme sono su tutte le furie e il popolo della Rete si è spaccato in due. C’è chi chiede la rimozione immediata dello spot in quanto rappresenta un inno al sessismo e chi, pur non lodando la campagna pubblicitaria, considera eccessivo chiederne la sospensione.
Quali sono le frasi che fanno infuriare migliaia e migliaia di mamme? Le frasi considerate sessiste che accompagno le dolcissime e bellissime immagini di un bimbo e una bimba con la loro mamma sono le seguenti: “Lei penserà a farsi bella, lui a fare gol. Lei cercherà tenerezza, lui avventure. Lei si farà correre dietro, lui invece ti cercherà”.

Le differenze anatomiche tra maschi e femmine in materia di pannolini sono state evidenziate con differenze culturalmente imposte: il bambino che penserà al pallone e alle venture mentre la bambina punterà sulla bellezza e sull’amore platonico. La polemica è scoppiata in Rete e sta divampando in particolar modo sui social network.

“I bimbi ascoltano e imparano – ha detto una mamma – Non voglio che mia figlia cresca con il pallino del farsi bella lasciando le avventure ai maschietti”. Altre mamme hanno fatto notare che sono ormai tante le ragazze che vogliono diventare calciatrici e numerose sono vere e proprie campionesse del pallone. Un’altra mamma ha dichiarato: “E’ davvero un’offesa a tutti coloro che lavorano per fare in modo che bambini e bambine crescano con la consapevolezza di non essere diversi sul piano morale, sociale, culturale. Terrificante!”. Molte citano l’esempio dell’astronauta italiana Samantha Cristoforetti che è diventata un archetipo per migliaia di ragazze.

La rivolta è partita dal web e ora è stata lanciata una raccolta firme per far rimuovere lo spot mediante la piattaforma Change.org. In poche ore hanno già firmato oltre 1700 persone!