Significato dei fiori: Giacinti e Narcisi

Narcisi e Giacinti sono fiori che sbocciano in primavera. Sono bulbose come i tulipani e ci sono due leggende che risalgono alla mitologia greca che li riguardano. Quella di Narciso, che non riconobbe il suo volto riflesso nell'acqua, è sicuramente la più nota.

Significato dei fiori: Giacinti e Narcisi

 
Cosa ne dite di conoscere il significato di due fiori che fioriscono durante la primavera e decorano aiuole, giardini e che sono molto apprezzati come fiori recisi? Sto parlando di Giacinti e Narcisi. Il Giacinto fiorisce all’inizio della primavera e si può coltivare sia all’esterno, in giardino, sia in casa. I suoi fiori sono molto profumati e i colori vanno dal rosa al lilla, all’azzurro. Erano coltivati già dagli antichi Greci e dai Romani, ed era una tradizione tipica di Sparta festeggiare durante la fioritura dei Giacinti e le ragazze si adornavano i capelli con coroncine di questi fiori in occasione delle nozze di qualche familiare.
 
Qual è il significato del Giacinto?  
A seconda del suo colore, il significato cambia
, ma in generale questo fiore è simbolo di divertimento e gioco. E’ l’ideale da regalare ad un’amica, o ad una persona che troviamo simpatica.  
Il giacinto rosso, invece, è simbolo di dolore.
 
Secondo la mitologa greca, Giacinto era un ragazzo di straordinaria bellezza; persino il dio Apollo si innamorò di lui.  
I due giovani stavano sempre insieme, ma anche Zefiro era innamorato di Giacinto, e spinto dalla gelosia provocò la morte di Giacinto.
 
Un giorno, infatti, mentre Apollo e Giacinto giocavano al lancio del disco, Zefiro fece deviare il vento. Giacinto fu colpito alla tempia dal disco e morì.  
Apollo trasformò Giacinto in un fiore di colore rosso porpora, per ricordare il sangue del suo amato.
 
Il Narciso rappresenta la vanità e un’eccessiva autostima. La leggenda di questo fiore è conosciuta da tutti, e anche in questo caso risale alla mitologia greca.
Anche Narciso era un bellissimo ragazzo, di cui tutte le donne si innamoravano.  
Lui però era molto vanitoso e si dimostrava indifferente ai loro patimenti e struggimenti.
 
Anche una ninfa, Eco si innamorò perdutamente di Narciso che però la respinse.
Eco si rifugiò in una grotta dove si consumò a tal punto nel suo dolore che di lei rimase solamente la voce.
 
Gli dei decisero di punire Narciso.  
Mentre si specchiava nelle acque di uno stagno, non riconobbe la sua immagine. Si innamorò di quel volto e rimase a lungo chino sull’acqua tentando di toccare il viso che vedeva riflesso.  
Alla fine cadde nello stagno e annegò. Nel punto dove Narciso era stato chinato a specchiarsi nacque il fiore simbolo di vanità.

Parole di Irene