La sfida squat per rimettersi in forma dopo le feste

Un programma che promette miracoli, persino dopo gli eccessi delle festività natalizie, ma in cosa consiste esattamente?

La sfida squat per rimettersi in forma dopo le feste

Foto Pixabay | taylorjamesphotos

Se anche voi siete intenzionate a rimettervi in forma dopo le feste, ecco una sfida che può fare al caso vostro. Si tratta della Squat Challenge, una vera e propria sfida, della durata di 30 giorni, che ha preso piede durante il primo lockdown, quando, costrette a casa e impossibilitate a raggiungere la palestra, ci siamo affidate a tutorial, sfide e lezioni online per rimanere in forma. Una sfida che promette miracoli, persino dopo gli eccessi delle festività natalizie: ma in cosa consiste esattamente?

La sfida a base di squat

Dopo gli esercizi per arrivare in forma alle feste, è tempo di cimentarsi nella Squat Challenge. La sfida si basa su un serrato programma a base di squat, che aumenta di intensità giorno dopo giorno, rivelandosi sempre più impegnativo. Si inizia, con il giorno 1, con una serie di 30 squat, per aumentare di 10 squat ogni giorno: quindi il secondo giorno se ne faranno 40, il terzo 50, fino ad arrivare a compiere 250 squat il giorno 30, ovvero l’ultimo della sfida. Ogni quattro giorni di allenamento, si intervalla un giorno di riposo per consentire alle fibre muscolari di riparare eventuali danni.

Come eseguirli correttamente

Ma, perché sia davvero efficace, il movimento dello squat, in apparenza semplicissimo, deve essere eseguito con alcuni accorgimenti. Posizionatevi con le gambe divaricate e la schiena dritta. A questo punto flettete le ginocchia, avendo cura di distribuire il peso sulla pianta del piede (in particolar modo sul tallone). Altro accorgimento importante: non inarcate la schiena e cercate, al contrario, di mantenerla dritta. Ora che avete assunto la posizione corretta, scendete il più possibile e risalite lentamente, controllando il movimento.

Provate anche la versione Sumo

Oltre al classico squat ne esiste anche una variante detta Sumo, in cui le gambe sono molto divaricate e le punte dei piedi sono rivolte verso l’esterno. Una volta trovata la gusta posizione, si procede allo stesso modo dello squat tradizionale, sempre piegandosi all’altezza delle ginocchia e avendo cura di non inarcare eccessivamente la schiena.

Parole di Linda Pedraglio