Riforma pensioni: Donne in pensione a 65 anni

Il ministro Brunetta ha dichiarato di voler proporre l'innalzamento dell'età pensionabile a 65 anni per le donne, come avviene negli altri stati europei, recuperando così una parte economica sostanziosa di reintegrare ed utilizzare per migliorare le condizioni femminili nel lavoro. Subito arriva il no dei sindacati che considerano la proposta inaccettabile, reputando prioritari altri problemi che riguardano le donne e il lavoro.

Riforma pensioni: Donne in pensione a 65 anni

Il ministro Brunetta annuncia che, quanto a pensione, l’Italia si adeguerà agli altri stati europei, proponendo un innalzamento dell’età pensionabile per le donne lavoratrici della pubblica amministrazione fino a 65 anni. Cosa ne pensate?
Brunetta motiva la sua proposta dicendo che i risparmi che verranno da questa mossa, cioè circa 2,3 miliardi in otto anni solo per la Pubblica Amministrazione, verranno utilizzati per migliorare le condizioni delle donne nel mercato del lavoro in termini di carriera, salari e asili nido.
 
Intanto è guerra aperta su questa riforma da parte dei sindacati, che secondo la Cisl, è veramente una decisione sbagliata che introduce criteri di accesso differenziati alla pensione di vecchiaia per le lavoratrici pubbliche rispetto a quelle private.
 
La Cgl accusa il fatto che si sta facendo pagare alle donne la crisi, mentre la Uil propone che a scegliere sia ciascuna donna arbitrariamente, se proseguire la carriera o andare a casa prima dei 65 anni.
 
In molti pensano sia necessario prima di agire sulle pensioni, risolvere i tanti problemi che riguardano proprio le donne nel mondo del lavoro. Voi cosa ne pensate?