Pourfemme sostiene Aemocon, perché insieme "Sì si può fare"

La Redazione racconta l'associazione che si preoccupa di garantire un futuro alle persone con disabilità cognitiva

Pourfemme sostiene Aemocon, perché insieme “Sì si può fare”

Nel tempo della comunicazione digitale, fra Skype, Whatsapp e Messanger, trovare dei momenti in cui ci si possa confrontare dal vivo è sempre più importante, soprattutto in ambito lavorativo. Team building a parte, prendere un aperitivo con le proprie colleghe può essere molto piacevole, soprattutto in una calda serata di luglio. Cercando di coordinare le nostre agende, stracolme di impegni personali e professionali, fra figli da accudire, corsi di pilates e un matrimonio da organizzare, la scelta è ricaduta su giovedì 6 luglio, dopo il lavoro ovviamente! Angela, la più attenta ai locali più cool di Milano, propone di andare a bere uno o più bicchieri di vino al Bicerìn, un’enoteca e wineroom di Milano. Ne è subito entusiasta Gaia che, un po’ per lavoro un po’ per passione, passa molto del suo tempo su Facebook ed è sempre aggiornatissima su tutti gli eventi in città e sa che quella sera al Bicerìn ci sarà un evento che ha già raccolto molte adesioni. Non sapevamo bene di che evento si trattasse, ma sapevamo che il locale e il vino ne valevano comunque la pena, quindi accettiamo tutte volentieri la proposta di Angela e Gaia.

Arrivate in via Panfilo Castaldi 24, scopriamo che è il secondo compleanno del Bicerìn e che, per l’occasione, avrebbero servito ai tavoli giovani con disabilità intellettiva, tutti membri della “Fondazione CondiVivere” e della “Coop Sì si può fare, a cui sarebbe stato devoluto il ricavato della serata. Pur mettendo in conto che qualche bicchiere di vino avrebbe potuto rovesciarsi sui nostri pantaloni o sulla nostra borsa, troviamo l’idea molto carina e, in fondo, un po’ di vino fresco addosso non avrebbe fatto altro che rinfrescarci!

In realtà nulla di tutto questo è successo, anzi! I ragazzi sono stati dei camerieri perfetti: professionali e cordiali con tutti e gentili e galanti con noi donne… come sempre meno se ne vedono in giro! È così che Francesca e Maria iniziano a chiacchierare con Paola Schwarz, una collaboratrice della Fondazione la quale, ci dice, realizza progetti seguendo il Metodo Emozione di Conoscere promosso dal prof. Nicola Cuomo (già docente di Pedagogia Speciale presso l’Ateneo bolognese) e dall’Associazione AEMOCON da lui fondata. «Anche io – rivela Paola – mi sono avvicinata ai progetti di AEMOCON sapendo e non sapendo, ma poi in due secondi mi sono “innamorata””dei ragazzi, degli educatori, della metodologia da loro seguita e di tutte le persone che ci sono in questo mondo meraviglioso».

«Il rapporto con loro mi ha arricchito in una maniera incredibile, perché tirano fuori quello che sei veramente. Ma soprattutto con loro è impossibile fingere e tutti noi, nella vita, siamo costretti a recitare un ruolo che, invece, grazie a loro riesci ad abbandonare!» «E’ la prova – aggiunge Silvia che intanto si era inserita nella chiacchierata e che conserva ancora un’irrefrenabile passione per la letteratura classica – che esiste un modo per superare la teoria delle maschere di Pirandello? Dobbiamo assolutamente provarci e…raccontarlo alle nostre lettrici!»

È così che noi di Pourfemme.it, da un aperitivo fra amiche e colleghe, ci siamo avvicinate a quell’isola felice che è “Aemocon”: non la solita associazione che si occupa di assistere i disabili, ma un serio progetto formativo che si preoccupa di renderli autonomi, in modo che possano condurre una vita di qualità anche quando non potranno più contare sulle cure dei loro genitori (scopri qui il progetto “Dopo di noi” e il metodo “L’emozione di conoscere, il desiderio di esistere”).

Abbiamo, quindi, iniziato a conoscere questi ragazzi, a frequentarli e a trascorrere del tempo con loro. Ma, siccome raccontare è la nostra passione prima che il nostro lavoro, abbiamo filmato tutto (o quasi) e in questo speciale faremo vivere anche a voi le emozioni che noi abbiamo vissuto: prima vi faremo conoscere alcuni di loro con delle interviste, poi vi faremo vedere quanto può essere bello andare al cinema, a un concerto o a mangiare la pizza con loro e, infine, diventare loro amici!

Non ci credete? Provate a seguirci…poi ci direte! «Cercate però – conclude Paola Schwarz – di guardarli con occhi diversi, non come dei diversi!»

Parole di Redazione