Piacenza, l'asilo che unisce anziani e bambini: primo esempio in Italia di educazione intergenerazionale

A Piacenza c'è il primo esempio di asilo che unisce bambini e anziani in una struttura comune dove coabitano e dove partecipano a progetti educativi insieme. Unico in Italia, propone un'educazione intergenerazionale dove bambini e anziani partecipano alle stesse attività per un apprendimento reciproco. Entusiasti i genitori e i nonni della casa di riposo.

Piacenza, l’asilo che unisce anziani e bambini: primo esempio in Italia di educazione intergenerazionale

Gli anziani e i nonni rappresentano una risorsa per i bambini ma il giovamento è reciproco: ne è convinto l’asilo di Piacenza che ha portato avanti un bellissimo esperimento, quello di creare una struttura asilo e casa di riposo contemporaneamente. Un esempio virtuoso che unisce generazioni a confronto per un benessere collettivo. Ecco che nella “scuola” allora ci sono bambini di 3 anni, ma anche nonni e bisnonni di 90. Si chiama “educazione intergenerazionale” e consiste nel far coabitare nella stessa struttura bambini e anziani. Per un accrescimento e apprendimento reciproco. E’ il primo esempio in Italia.

Le attività del centro

In questa struttura di Piacenza si praticano le stesse attività per bambini e anziani: dalla pittura alla cucina, alla lettura. Sono due luoghi divisi, ma con tante aree in comune. E’ un’occasione di incontro tra generazioni che insieme stanno bene, e imparano gli uni dagli altri. La struttura è moderna, di vetro e acciaio, ha finestre luminose, spazi ampi e colorati che ospitano circa 80 anziani e un nido per 40 bambini dai tre mesi ai tre anni. Ecco che allora tutti si incontrano per la lezione di cucina: grandi e piccoli ad impastare zucchero e farina, c’è chi mescola, chi taglia. Tutto sotto la supervisione di operatori che svolgono un lavoro di regia tra i singoli servizi e soprattutto tra i diversi “utenti”. Un gioco che unisce perché “non c’è bisogno di parole, ci si capisce con gli sguardi, c’è uno scambio assolutamente naturale”, come afferma un ospite di 94 anni. Che afferma un’altra grande verità: “troppo spesso oggi le età non si incontrano, come se la vecchiaia fosse qualcosa da nascondere. Così, invece, è un po’ come passare il testimone…”.
Un prezioso insegnamento per i più piccoli: “a contatto con i “grandi vecchi” i piccoli imparano a non avere paura di rughe e disabilità. Così il deambulatore diventa un triciclo da spingere, la carrozzina del nonno una macchina sportiva, e se per gli anziani i piccoli sono una ventata di gioia, i bambini attingono alla saggezza e all’ironia di chi ormai non ha più fretta” spiega Valentina Suzzani, responsabile pedagogica dell’asilo.

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Progetto unico in Italia

Per adesso il bellissimo esperimento di Piacenza è unico in Italia. E’ già attivo in Francia e soprattutto a Seattle, alla “Providence Mount St Vincent“, la prima scuola materna inserita in un centro anziani, diventata famosa in tutto il mondo grazie al documentario “Present Perfect“. Il film racconta dell’esperimento americano e parte dalla constatazione che gli anziani nelle case di riposo si sentono isolati socialmente, causa che spesso porta a un deperimento fisico e mentale.
Elena Giagosti, coordinatrice del progetto che l’Unicoop di Piacenza sta sperimentando da alcuni anni, è fermamente convinta dell’intento pedagogico dell’iniziativa: “creare delle occasioni di incontro, come la cucina, la pittura, la lettura, in cui le età si mescolino, le generazioni si fondano, partendo dalla constatazione che gli anziani e i bambini insieme stanno bene, e imparano gli uni dagli altri”. Sperimenta tutto ciò da circa una decina di anni “e ogni volta che avveniva l’incontro ci rendevamo di quanto fosse prezioso per entrambi. Così abbiamo pensato di far convivere sotto uno stesso tetto le varie età della vita. Ed oggi è un successo“. Approvazione totale anche da parte dei genitori dei bambini: “mia figlia è entusiasta degli anziani del nido. Se li incontriamo fuori li saluta, li riconosce, come fossero amici della sua età”, come racconta una mamma.
Un esempio virtuoso, un modello da prendere sicuramente a riferimento, in una società dove il rapporto con le generazioni precedenti non è più così scontato.

Parole di Lavinia Sarchi