Perché le donne odiano lavorare con le donne?

Perché le donne odiano lavorare con le donne?

Per quale ragione le donne odiano lavorare con le donne? Che il mondo femminile dimostri una certa difficoltà a fare gioco di squadra con le altre esponenti del gentil sesso, è cosa risaputa. E sul posto di lavoro, questa resistenza si traduce in vero e proprio astio. Così, di fronte alla scelta se lavorare con altre donne o con gli uomini, mentre la maggior parte delle intervistate si dichiara indifferente, una buona fetta si schiera nettamente contro le colleghe, preferendo un lavoro a contatto quotidiano con i maschi. Le ricerche arrivano dagli Stati Uniti e fotografano un universo femminile in perenne competizione.

Lavorare con le donne

Il numero delle donne che odiano le donne sarebbe in leggero calo, ma la soddisfazione non può essere piena se solo il 23% delle persone intervistate dichiara di preferire un capo donna. Rispetto alla magra soglia del 5%, datata 1953, l’aumento c’è stato, tuttavia, non raggiunge la percentuale sperata. Lo studio è condotto annualmente dalla Gallup, su un campione di donne americane. Perché tanta resistenza? Non è più semplice capire le donne se si appartiene allo stesso sesso? Considerando la grande attitudine del mondo femminile a ricoprire ruoli di comando, dimostrato sia dallo studio della rivista Forbes che considera il 2014 come l’anno delle donne imprenditrici, sia dalle donne simbolo del successo in rosa, una certa solidarietà forse farebbe anche comodo. Risulterebbe conveniente sia per il gentil sesso che per il mercato.

Cosa odiano le donne?

Le motivazioni, allora, sono da ricercare nella capacità degli uomini di essere più chiari e diretti nel comunicare le direttive da seguire. Inoltre, chi di noi può dirsi estranea agli sbalzi di umore? Confrontarsi ogni giorno con una persona che come noi accusa alti e bassi, può essere difficoltoso. A questo si aggiunge una sorta di sindrome Eva contro Eva, una rivalità tra femmine che si considerano rivali a prescindere, anche se non esistono vere ragioni. Il meccanismo che scatta è quello della paura: di essere rimpiazzate, di perdere il comando, di perdere il lavoro.

Lavoro precario

Non sarà di certo l’unico motivo ma l’insicurezza provocata dalla precarietà degli impieghi produce non poche preoccupazioni, con la conseguenza che spesso queste vengono riversate sulle colleghe, per timore di trovarsi da un giorno all’altro senza stipendio. In realtà le rottamazioni possono arrivare da ogni parte. Lavorare in gruppo, mettendo da parte egoismi e pregiudizi, potrebbe risultare, invece, molto proficuo. Rispettarsi a vicenda e seguire le linee guida è un buon punto di partenza per mettere in piedi un’ottima collaborazione.
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Parole di Palma Salvemini