Patricia Urquiola: intervista alla designer più premiata del momento

Durante i festeggiamenti per il decimo anno di liaison fra Moroso e la celebre designer spagnola Patricia Urquiola, presso la Casa dell’architettura di Roma, abbiamo fatto quattro chiacchiere con lei, una delle poche donne designer ad aver vinto tutto ciò che c’era da vincere. Ci parla della sua splendida amicizia al femminile con Patrizia Moroso, del lavoro, del confronto con un settore fatto di uomini dove resiste lo zoccolo duro della tradizione e di viaggi in giro per il mondo alla scoperta di nuove idee. Ecco cosa ci ha raccontato questa energica spagnola!

Patricia Urquiola: intervista alla designer più premiata del momento

In occasione dei festeggiamenti per il decimo anno di liaison fra l’azienda friulana Moroso e la celebre designer spagnola Patricia Urquiola, presso la Casa dell’architettura di Roma, abbiamo approfittato per fare quattro chiacchiere con Patricia. Lei è una delle poche donne designer ad aver ottenuto riconoscimenti importanti come Designer dell’Anno, insieme all’Elle Decor International Design Awards, al Chicago Athenaeum Good Design Award e il Design Prize di Colonia. Insomma questa straordinaria spagnola classe 61 ha vinto tutto ciò che c’era da vincere, e quest’anno festeggia dieci anni di collaborazione con uno dei brand italiani del settore arredo più forti, ovvero Moroso. E guarda un po’, a capo di Moroso, insieme ai suoi fratelli c’è un’altra donna, un’imprenditrice, forte e testarda come lei, Patrizia Moroso. Tra le due è nata una splendida amicizia che parla di donne, di lavoro, di difficoltà a confrontarsi con un settore fatto di uomini e di viaggi in giro per il mondo alla scoperta di nuove idee.

Patricia Urquiola, chiacchierona e socievole come ogni spagnola, unisce la scioltezza di una presentatrice televisiva nel parlare in pubblico alla dolcezza di una mamma, ed è decisamente la persona che qualunque giornalista, scrittore o blogger vorrebbe trovarsi davanti per un’intervista…. peccato solo che un articolo dovrebbe essere lunghissimo per contenere tutte le sue risposte.
 
Senza che tu neanche glielo chiedi, è capace di raccontarti e tirarti in mezzo il suo lavoro, la sua famiglia, i suoi viaggi, aneddoti del passato, storie di amici, descrizioni di oggetti e qualunque altra cosa le passi per la testa, senza che ci sia necessariamente un ordine o un filo visibile.
 
La sua creatività e genialità lo vedi anche in questo, così come il suo essere donna pratica e decisa, applicato nel mondo del design che non può non conquistarti.
 
Quale è il tuo approccio o tocco femminile nel design?
 
Per me non esiste maschile o femminile. Mi dicono la parte femminile di ogni uomo dovrebbe essere quella sensibile, dolce, raffinata, mentre quella maschile forte, decisa, spartana. Nelle mie opere posso ritrovare sedute minimaliste, pulite e razionali come poltrone fatte di centrini e ricami, ispirati all’universo femminile. In me, credo che coesistano in ugual misura queste due parti. E poi non sempre funziona così, io vengo da una famiglia dove gli uomini, mio padre e mio fratello sono sensibili, amano la cultura, suonano il piano, ascoltano la musica, mentre mia madre è quella più concreta, più pratica, così come in molte case. Oggi gli uomini sono più femminili delle donne.
 
Da cosa cogli l’ispirazione nei tuoi progetti?
 
Da tutto, anche dalle piccole cose, per esempio per me l’oggetto di design più bello è l’oliva ripiena, già questa oliva farcita all’interno che nella sua forma e nella sua composizione è semplicemente perfetta. A volte ho preso ispirazione anche dai giocattoli di mia figlia, dalle varie cose viste durante i viaggi, dai tessuti lavorati dalle donne sarde o dell’est, dai fiori, insomma qualunque cosa può essere fonte di ispirazione, senza che necessariamente vi sia un filo logico o ovvio.
 
Quale è il tuo rapporto con Patrizia Moroso?
 
Io e Patrizia ci conosciamo da molti anni, siamo diventate subito buone amiche e lei, in un’azienda di soli uomini è l’unica ad essere sempre dalla mia parte. Abbiamo fatto splendidi viaggi insieme, esplorati posti fantastici, solo io e lei, e tra noi c’è un legame speciale. Talmente speciale che per via dei nostri nomi uguali, spesso la gente pensa che noi siamo la stessa persona! Ho progettato anche la sua casa, l’ho fatta nei colori che piacevano a lei, ed è stata un’esperienza unica. Lei è una delle poche donne di ferro di questo settore, e la stimo molto, tra di noi vive un legame speciale, una specie di storia d’amore che mi ha portato a sentirmi a casa quando sono in azienda con lei ed i suoi fratelli.