Obiettori di coscienza nei consultori: il Tar dà ragione alla donne

Il Tar ha bocciato il ricorso dei medici obiettori di coscienza, ritenendoli infondati, e ha accolto in pieno la posizione assunta dalla Regione Lazio.

Obiettori di coscienza nei consultori: il Tar dà ragione alla donne

Il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio ha bocciato il ricorso dei medici obiettori, confermando di fatto la delibera sui consultori firmata dal Governatore Nicola Zingaretti che mette in chiaro quale sia il reale ruolo degli obiettori di coscienza sia in materia di interruzione volontaria di gravidanza che per la prescrizione della pillola del giorno dopo. I giudici del Tar del Lazio hanno ritenuto infondati nel merito i ricorsi presentati dalle associazioni e dai movimenti per la vita contro il Decreto del Commissario ad acta sulla riorganizzazione delle attività dei consultori nella Regione Lazio.
Dopo due anni di battaglie, il Tar del Lazio ha stabilito che l’obiezione non può esonerare dall’assistenza antecedente e conseguente l’intervento. Inoltre i giudici hanno confermato che il personale operante nel Consultorio è tenuto alla prescrizione di contraccettivi ormonali, sia routinaria che in fase post-coitale, nonché all’applicazione di sistemi contraccettivi meccanici.

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In poche parole il Tar ha dato ragione alla Giunta del Lazio, che ha escluso l’obiezione di coscienza dai consultori pubblici. “Siamo soddisfatti per la sentenza del Tar del Lazio che chiarisce il territorio dell’obiezione di coscienza e della sua applicazione nel rispetto della legge – ha asserito il presidente Nicola Zingaretti – E’ la certificazione che La Regione Lazio ha avuto ragione e sta andando nella direzione giusta, quella della ricostruzione della rete dei consultori, dopo anni di tagli e ambiguità. Un cammino impegnativo sul quale vogliamo proseguire per restituire dignità ai consultori e per tutelare la salute delle donne“.

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Il Movimento per la vita ha annunciato che ricorrerà al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar. L’associazione Luca Coscioni ha invece chiesto a tutti i presidenti di Regione di seguire l’esempio del presidente Zingaretti “affinché la legge sull’aborto sia applicata correttamente, a tutela della salute, dei diritti delle donne e dello Stato di diritto”. Una sentenza che ha ripristinato il principio di autodeterminazione delle donne. Una vittoria per tutte le donne!


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