Neonata venduta per 20mila euro: a Latina tre arresti

A Latina tre persone sono finite in manette per la compravendita di una neonata: un’italiana che avrebbe acquistato la bambina di appena 30 giorni dalla madre naturale, di nazionalità romena, per 20mila euro. Coinvolto anche un intermediario marocchino. La piccola è adesso in una casa protetta.

Neonata venduta per 20mila euro: a Latina tre arresti

Tre persone sono finite in arresto per la vendita di una neonata per 20mila euro. In manette la madre naturale della bambina, l’acquirente e un intermediario. E’ successo a Latina a seguito di un’indagine partita a febbraio e che ha portato alla luce la compravendita di una bambina di pochi giorni di vita. Tutto è iniziato dopo la segnalazione da parte di un ufficiale di stato civile del comune di Latina al quale una donna aveva avanzato richieste anomale. Questa chiedeva informazioni sulla registrazione della nascita dopo un parto in casa, sui documenti necessari e le procedure da seguire.
Il modo di fare della donna, molto elusivo e strano, ha insospettito l’uomo che ha allertato l’autorità giudiziaria.

La donna fingeva la gravidanza per acquistare una neonata

La donna in questione, una 36enne di Latina, in realtà stava fingendo una gravidanza per poter acquistare una neonata. “L’ affare” lo avrebbe portato a termine con una donna romena da molti anni residente in Italia, con l’aiuto di un intermediario.
Dopo oltre un mese di appostamenti e verifiche, gli agenti sono entrati in azione eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare a carico dei tre. Hanno così recuperato la bambina di appena 30 giorni di vita che al momento si trova in una casa protetta.
“Sono stati momenti angosciosi quando abbiamo capito che era nata una bambina e non se ne avevano più notizie” ha spiegato il capo della Mobile pontina, Antonio Galante.

I tre arrestati per la compravendita della neonata

Il pm Gregorio Capasso ha delegato la squadra mobile della Questura di Latina per le indagini e questa mattina, dopo un blitz, hanno arrestato tre persone. Sono la donna che ha simulato la gravidanza, la mamma naturale della neonata di nazionalità romena e un intermediario marocchino.
I tre avrebbero organizzato l’acquisto e il prezzo pattuito di 20.000 euro, ma non è chiaro quanto di questa cifra sia stato alla fine pagato. Sono accusate a vario titolo per aver partecipato e organizzato la compravendita di una neonata e per tutti pende l’accusa di alterazione di stato civile. Per l’articolo 567 infatti commette reato “chiunque, nella formazione di un atto di nascita, altera lo stato civile di un neonato, mediante false certificazioni, false attestazioni o altre falsità”.

La compravendita dei bambini

Organizzazioni umanitarie che tutelano i bambini come l’Unicef, hanno più volte denunciato la presenza del fenomeno del traffico di bambini. Generalmente le vittime di tratta si trovano in una condizione di estrema vulnerabilità in quanto provenienti da contesti di disagio e di povertà e per questo decidono di vendere come merce di scambio i bambini.
Solo due anni fa balzarono alle cronache gli annunci shock di neonati in vendita sul web: su Instagram circolavano post, corredati di foto, in cui si mettevano in vendita bambini per una cifra di circa 700 euro l’uno. Purtroppo è certa l’esistenza di siti che propongono annunci per le adozioni illegali.

Parole di Lavinia Sarchi