Malala, la giovane pachistana che lotta contro i talebani per il diritto allo studio

Malala, la 16enne pachistana che ha rischiato di morire per mano dei talebani, continua dal Regno Unito la sua lotta per il diritto all'istruzione di donne e bambini.

Malala, la giovane pachistana che lotta contro i talebani per il diritto allo studio

Malala Yousafzai, una 16enne qualunque se non avesse osato sfidare i talebani! L’adolescente pachistana, candidata al Premio Nobel 2013 per la pace, doveva essere morta, o perlomeno questo era il triste destino a cui i talebani la volevano condannare. Miracolosamente Malala è ancora tra noi, sempre più determinata a portare avanti la sua campagna per il diritto allo studio delle donne. “Un giorno entrerò in politica per cambiare il Pakistan”, così ha dichiarato la giovane coraggiosa in una lunga intervista rilasciata alla Bbc. E al Corriere della Sera, in occasione dell’uscita del suo attesissimo libro, aggiunge “Se vinco il premio Nobel cambia tutto, nessuno potrà più negarci l’istruzione.”

Malala schierata a favore del diritto all’istruzione femminile

“Voglio cambiare l’avvenire del mio Paese e rendere l’istruzione obbligatoria”, queste le parole di Malala, la giovane pachistana impegnata contro la violenza sulle donne, che ha osato sfidare i talebani e dai quali è stata colpita con colpi di pistola nell’ottobre 2012. Per fortuna non era destino che un’anima così nobile abbandonasse la terra, Malala è infatti sopravvissuta e continua imperterrita la sua lotta per il diritto allo studio delle donne e per le libertà civili. Nell’intervista rilasciata alla Bbc aggiunge: “Uccidere la gente, torturarla e fustigarla è del tutto contro l’Islam. Stanno abusando del nome dell’Islam… È necessario dialogare con i talebani per ottenere la pace”. Ebbene si, proprio lei che avrebbe diritto ad “avercela a morte” con loro, si dichiara ancora convinta che il dialogo sia il miglior modo per risolvere i problemi. Proprio lei che è scampata alla morte per miracolo, a differenza della coraggiosa cantante pachistana uccisa dai talebani, proprio lei che ha visto troppi orrori per la sua tenera età, è ancora capace di parole d’amore e di pace.

In uscita l’attesissimo libro di Malala

Malala non piace ai talebani, il portavoce del gruppo pakistano Shahidullah Shahid definisce la sua propaganda diffamatoria, resta quindi un obiettivo da colpire. Ma lei non ha paura delle minacce, la sua missione continua da Birmingham, il luogo dove risiede attualmente e dove ha fondato un Fondo a sostegno dell’istruzione femminile nel mondo. E dopo aver festeggiato il suo sedicesimo compleanno alle Nazioni Unite è giunto per lei il momento di entrare niente di meno che a Buckingham Palace. Malala è stata infatti invitata ad un ricevimento, che si terrà il 18 ottobre, offerto dalla regina Elisabetta II e dal principe Filippo, nell’ambito di un’ inziativa sulla Gioventù e l’Istruzione nel Commonwealth. Ma non finisce qui, prossima settimana uscirà in tutto il mondo il suo libro, dove la giovane ripercorre il proprio difficile percorso esistenziale, compreso il trauma dell’intervento chirurgico a cui si è dovuta sottoporre a seguito del tentato omicidio, e le battaglie in cui da sempre è impegnata a sostegno dell’istruzione di donne e bambini del Pakistan, paese in cui ben 5,1 milioni di minorenni non vanno nemmeno alle elementari.

Parole di Laura De Rosa