La violenza sulle donne nelle zone di conflitto sarà punita come crimine di guerra

Dal G8 arriva una notizia molto importante per le donne ma non solo: la violenza sulle donne nelle zone di conflitto sarà punita come crimine di guerra.

La violenza sulle donne nelle zone di conflitto sarà punita come crimine di guerra

Nell’ambito di un G8 che si è concluso senza particolari novità di rilievo, vi riportiamo una notizia importantissima che segna un passo fondamentale nella lotta alla violenza sulle donne nelle zone più disagiate. La violenza sulle donne nelle zone di conflitto sarà punita come crimine di guerra: lo hanno deciso i ministri degli Esteri riuniti al G8. La firma è stata definita storica, un segnale importantissimo per tutte le donne che si sentono abbandonate a se stesse, soprattutto nei paesi devastati dalla guerra.

Grazie a questo accordo è stato sbloccato un pacchetto di fondi pari a 27,5 milioni di euro che saranno utilizzati per prevenire quella il capo del Forein Office William Hague ha definito una ”grave violazione della Convenzione di Ginevra al pari dei crimini di guerra”.

”Abbiamo raggiunto un accordo storico per porre fine alla violenza sessuale nei conflitti”, ha detto anche Hague da Londra, dove i ministri degli esteri di Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Canada e Russia si sono incontrati per parlare delle situazioni più urgenti.

”Abbiamo adottato una dichiarazione – dice Hague – che indica che lo stupro e la violenza sessuale nelle zone di conflitto sono gravi violazioni della Convenzione di Ginevra, così come i crimini di guerra”. Verrà inoltre istituito ”un protocollo internazionale per le indagini di stupro e di violenza sessuale nelle zone di conflitto”.

Si tratta di un passo davvero storico che ha avuto il plauso anche di Angelina Jolie, inviata speciale dell’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati (Unhcr), che nel suo discorso ha lanciato un appello perché venga fatto qualcosa contro lo stupro nei paesi devastati dalla guerra, un tragico problema non solo “femminile o umanitario, ma globale”.

La Jolie ha concluso sottolineando che “lo stupro di guerra non è inevitabile” e che “centinaia di migliaia di donne e bambini sono stati aggrediti sessualmente nei conflitti della nostra generazione”.