Di Ritana Schirinzi | 20 Febbraio 2009
Strano a dirsi, ma secondo alcuni andrologi, la crisi economica non spegne la passione, anzi la accentua! La povertà e i momenti di recessione aumentano il desiderio sessuale. Motivo? Semplice, ci si consola tra le braccia del partner e si cerca quell’appagamento mancato che non si può sfogare nello shopping….mah.
Poveri ma appagati! così dovrebbe recitare il nuovo slogan nazionale. Infatti secondo quanto dichiara alla BBC, la professoressa Helen Fisher, della Rutgers University, lo stress per la mancanza di denaro oppure il timore di essere licenziati, o di perdere il proprio posto di lavoro, innalzano molto i livelli di dopamina nel cervello.
Questo ormone è associato all’amore romantico e quindi può favorire una maggiore complicità con il partner, che si manifesta anche sotto le lenzuola. I momenti di stress possono scatenare sentimenti di attrazione sessuale o più semplicemente rendere più suscettibili.
Le teorie della Fisher, che a prima vista sembrerebbero veramente assurde, si basano su un classico del 1974, lo studio di Dutton ed Aron, partito da un esperimento condotto su alcuni uomini. Durante questo esperimento si osservava che gli uomini che camminavano sul ciglio pericoloso e oscillante di un ponte si eccitavano e si innamoravano più facilmente di quelli seduti sulla panchina del parco.
A confermare questa tesi, anche il fatto che i siti di incontri on line, dall’avvio della crisi, hanno registrato un boom di iscritti, pari al 20 per cento in più.
Quindi il rischio aumenta l’eccitazione e la voglia di consolarsi con qualcuno accanto. Ma non cantate vittoria troppo presto, perchè se da una parte le pene finanziarie spingono la gente a fare più sesso, allo stesso tempo, la scarsità di denaro rende le persone nervose e incapaci di godere appieno di questa rinata attrazione sessuale e dei singoli rapporti.
Perciò da una parte l’eros si rafforza e dall’altra le occasioni di fare cilecca aumentano a dismisura!
Foto:
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Parole di Ritana Schirinzi