Justin Trudeau e Sophie Grégoire, la nuova coppia presidenziale che fa sognare dopo Michelle e Obama

Justin Trudeau e Sophie Grégoire fanno sognare come Obama e Michelle: in viaggio intorno al mondo ma saldamente ancorati alla forza di un romanticismo senza tempo.

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Justin Trudeau e Sophie Grégoire al party del partito Liberale

Justin Trudeau con la moglie Sophie ad Ottawa AP/LaPresse

Justin Trudeau e Sophie Grégoire, la coppia presidenziale canadese, sembra oggi essere l’unica in grado di portare avanti il sogno di glamour e romanticismo mixato al grande impegno politico, dopo Michelle e Obama. Un ideale quasi fuori e oltre il tempo, retaggio di grandi “amori politici” come quello tra JFK e Jacqueline Kennedy, capaci di catalizzare intorno a sè l’ammirazione dell’opinione pubblica internazionale al di là della loro permanenza sulle scene mondane. Trudeau, uomo politico del Partito Liberale del Canada, ha da subito incuriosito per il suo essere un grande sportivo, bello e umano al tempo stesso, con una spiccata sensibilità e un grande rispetto per la grandezza della donna che lo accompagna nel suo destino di premier: se dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna, questa è senza dubbio, per i canadesi, Sophie Grégoire.

Trudeau e Grégoire, la politica e l’amore

Il premier canadese, eletto nel 2015, è un uomo dalle grandi qualità umane: di lui la critica ha sempre apprezzato il carisma e l’empatia, la sua capacità di mantenere alta la testa senza perdere di vista l’umiltà. Un uomo che per alcuni è facilmente paragonabile all’ex presidente Usa Barack Obama, esempio di grande moderazione e diplomazia. Un parallelismo che tocca anche Sophie Grégoire e Michelle Obama: entrambe in un ruolo da first lady di primaria importanza, al centro del dibattito politico di due potenze come Canada e Stati Uniti d’America per il loro modo personale di vivere il ruolo pubblico. Michelle e Obama hanno abituato il mondo a vedere le dorate stanze della White House come luoghi “vissuti” in famiglia, con eventi che spesso hanno dato un ceffone all’etichetta e si sono adattati a una dimensione più medio-borghese. Ma la classe non è acqua, e questo lo sa bene Sophie Grégoire, che sembra aver sposato la filosofia della maggiore vicinanza al popolo che ha caratterizzato l’intera politica dell’ex coppia presidenziale statunitense. In Canada l’elezione di Trudeau ha risvegliato quella sana e forte curiosità per gli amori che vivono dietro la politica.

L’ex pugile e la giornalista, una storia che incanta

Lui, aitante ex pugile e molto equilibrato, capace di lasciarsi alle spalle il protocollo indossando una maglietta di Superman, non ha ancora sbagliato un colpo. Almeno dal punto di vista “social”. Con Sophie, bionda acqua e sapone con un passato da giornalista televisiva, ha deciso di mantenere una linea sobria nel rapporto con la gente, senza mai sottrarsi a uno scatto con i suoi sostenitori e lasciandosi andare a tenere effusioni in pubblico. Sophie è la donna che lo accompagna mano nella mano, con la stessa forza mediatica che si poteva intuire nella coppia Barack-Michelle. E se l’ex first lady americana ci aveva abituati alla zappa e all’orto fai da te, Sophie Grégoire fa conoscere un altro aspetto della moglie di un presidente: la fragilità. La magia intorno alla coppia più in vista del Canada si rafforza proprio grazie al carattere sensibile di Sophie: in molte uscite pubbliche non ha trattenuto le lacrime per l’emozione, ha riso a crepapelle davanti alle telecamere per un bacio “fuori dagli schemi” con suo marito, in controtendenza con la patinata e algida figura di first lady a cui il mondo era avvezzo prima di Michelle Obama.

Coppie nella vita, oltre il ruolo politico

La storia d’amore Trudeau-Grégoire regge ai contraccolpi insiti nell’esposizione mediatica generata dal ruolo politico del premier. Una solidità che viene a stabilire un continuum tra la vita di coppia davanti alle telecamere e l’intimo vissuto della loro vita privata. Se Sophie ha mostrato, talvolta, di aver bisogno di aiuto per seguire tutti gli impegni del caso, suo marito sembra sempre averle dato forza preservando la sua identità di donna indipendente e capace di prendere decisioni. La stessa “emancipazione” che ha permeato la forte presenza di Michelle alla Casa Bianca. Un sogno che sembra destinato a durare nel tempo, e che fa intuire la potenza del sentimento e del romanticismo che non si spegneranno con i riflettori della mondanità.

Parole di Giovanna Tedde