Il bacio: fonte di comunicazione e di virus

Nota più comunemente come “malattia del bacio”, la mononucleosi è una patologia virale che non presenta particolari sintomi: l’unico evidente è il forte senso di stanchezza. Non curabile con antibiotici, la mononucleosi ha un decorso che va dai 10 ai 60 giorni e va curata solo con tanto riposo.

Il bacio: fonte di comunicazione e di virus

Il bacio, nei film sentimentali, è di solito la scena più attesa: da romanticone quali siamo, vedere due che finalmente si lasciano andare a quello che provano, sfidando tutti e tutto, ci piace e -talvolta- ci commuove. Ma, oltre a comunicare amore, lo sapete che i baci possono anche trasmettere virus?Nota infatti come “la malattia del bacio”, la mononucleosi è una malattia febbrile causata dal virus di Epstein-Barr (EBV) e che genera un aumento spropositato di globuli bianchi, in particolare delle cellule mononucleate. La malattia è facilmente trasmissibile attraverso la saliva e le urine.
 
Non avendo particolari sintomi, questa malattia può essere confusa con altre quali la tonsillite, dal momento che la principale condizione avvertita è la stanchezza. Diversamente -ma questo avviene solo in rari casi- possono verificarsi l’ingrossamento dei linfonodi del collo, della nuca, dell’inguine, delle ascelle, mal di gola intenso, febbre elevata e prolungata, ingrossamento della milza e altri sintomi. Il principale strumento che permette la diagnosi della mononucleosi da EBV è il mono-test che permette di individuare gli anticorpi eterofili.
 
Data l’origine virale della malattia, gli antibiotici sono sconsigliati così come anche i cortisonici, in quanto debilitano i globuli bianchi che svolgono un ruolo importante nella patologia. Attenzione: è sconsigliato anche l’uso della semplice aspirina perché può causare la sindrome di Reye, e cioè un’encefalopatia acuta.
 
Normalmente, la malattia non si cura se non nelle sue forme più gravi (in questo caso si prendono degli antivirali): con un decorso che va dai 10 ai 60 giorni, la mononucleosi non presenta un grave problema per le donne che la contraggono in gravidanza: non provoca malformazioni al feto e non induce all’aborto.
 
L’unica vera cura, al solito, è il riposo. Passata la malattia, potremo tornare a baciarci come prima, più di prima!

Parole di Euridice