Gravidanza e lavoro: boom di licenziamenti in America

E' sempre ostica la questione gravidanza e lavoro, ad esempio c'è stato un boom di licenziamenti in America perchè le donne non sono tutelate per niente!

Gravidanza e lavoro: boom di licenziamenti in America

Gravidanza e lavoro non vanno mai d’accordo, vero? I tentativi di licenziamento sono sempre all’ordine del giorno soprattutto con questi nuovi contratti ballerini che non ci tutelano da niente. Le ingiustizie subite dalle donne in dolce attesa ormai non ci stupiscono più, ma questo non vuol dire che debbano passare inosservate. In Italia la situazione non è delle più rosee, soprattutto dopo le brillanti dichiarazioni di Monti secondo cui il posto fisso è monotono, peccato sia anche l’unico a garantire la pensione, un minimo di tutele in malattia e in gravidanza. Ma stavolta non è l’Italia ad essere nel mirino, ma l’America!

Se da noi la natalità è molto bassa e, nei limiti del possibile, si cerca di incentivarla, in America hanno il problema opposto, soprattutto tra le adolescenti. Negli Stati Uniti ci sono più opportunità di lavoro, ma complice anche la crisi economica, nei contratti non c’è nessun paracadute, gravidanza-lavoro. Pensate che molti licenziamenti sono finiti in tribunale perchè molte donne erano trattate male e i datori di lavoro finivano pure per vincere le cause.
 
In America dopo il boom di licenziamenti delle donne in gravidanza, qualcosa si sa smuovendo, o almeno ci si prova. L’avvocato Dina Bakst, fondatrice dell’associazione “A Better Balance”, ha spiegato qual è il problema che si registra negli Stati Uniti e offre anche delle valide soluzioni per porre rimedio, in fondo è vero che lavorare in condizioni compatibili con la gravidanza riduce i tempi della maternità: “La nostra legislazione costringe i datori di lavoro a fornire alloggi sani per i dipendenti disabili, ma dato che la gravidanza non è considerata una disabilità non sono obbligati a rispondere in alcun modo alle loro richieste. Di conseguenza, migliaia di donne incinte sono spinte fuori dal mondo del lavoro quando richiedono una sistemazione ragionevole per proseguire una gravidanza sana. Molte sono madri single o a reddito unico, spesso donne a basso reddito in lavori fisicamente impegnativi con poca flessibilità. I datori potrebbero prendere in considerazione che l’attenzione alle lavoratrici in stato di gravidanza sarebbe anche un bene per loro: con alcune modifiche, una donna potrebbe essere in grado di lavorare più a lungo e tornare a lavorare abbastanza presto. Invece quando si vedono costrette ad abbandonare, il datore di lavoro spreca tempo e denaro per trovare un sostituto, causando un danno al suo fatturato (…) New York dovrebbe adottare questa legge il più presto possibile, e altri stati dovrebbero seguirlo. Nessuna donna incinta in questo paese dovrebbe essere costretta a scegliere tra un lavoro e una gravidanza sana”.
 
Voi che ne pensate? Che esperienze avete avuto al riguardo?

Parole di Serena Vasta