Giappone: politici realizzano campagna con il pancione

Tre politici giapponesi hanno lanciato una campagna con un video in cui affrontano con il pancione le fatiche domestiche. Il video, realizzato dalla Kyushu Yamaguchi Work Life Promotion, vuole invitare gli uomini ad adottare uno stile di vita più equilibrato ed essere partecipi nelle faccende domestiche. In Giappone il gender gap è ancora alto e c'è bisogno di politiche a favore delle donne.

Giappone: politici realizzano campagna con il pancione

In Giappone da sempre il ruolo della donna è subordinato a quello dell’uomo. Negli ultimi anni le cose stanno un po’ migliorando, soprattutto con la spinta del Governo a favore di politiche volte ad eliminare, quanto più possibile, il gender gap. In un paese al 155 posto nella classifica di presenza femminile in politica, dove addirittura le donne subiscono molestie dagli stessi colleghi o elettori, questa estate la nomina di tre “signore” al Governo ha fatto scalpore e, speriamo dia un segnale forte. (Yuriko Koike la prima donna governatrice di Tokyo, Tomomi Inada Ministra della Difesa e Renhō Murata, prima leader dei Democratici).
Questa volta sono tre politici uomini a mobilitarsi per le donne in una campagna “alternativa”. .
I tre, governatori delle prefetture del sudovest, sono i protagonisti del video intitolato “Il Governatore è una donna incinta”, promosso dalla Kyushu Yamaguchi Work Life Promotion, campagna che invita gli uomini ad adottare uno stile di vita più equilibrato ed essere partecipi nelle faccende domestiche.

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Hanno voluto infatti dimostrare le fatiche di una donna incinta, indossando loro stessi un pancione finto, come monito agli uomini per dare loro una mano. I giapponesi in casa risultano essere molto pigri. E allora questi tre governatori, armati di pancione da 7kg, hanno affrontato varie situazioni quotidiane: scendere le scale, allacciarsi le scarpe, stendere camicie, salirein autobus. Uno di loro addirittura si arrende difronte alla prova dei calzini: troppo faticoso con un pancione ingombrante riuscire a tirar su le calze!. Purtroppo si percepisce che altre prove, come quelle culinarie e di pulizia domestica, siano assolute novità per loro.
La campagna, diventata virale, ha spinto altri uomini comuni a fare la stessa prova ed il risultato ha messo tutti d’accordo: è veramente faticoso per una donna lavorare in casa, accudire i figli e portare il “peso” della gavidanza e quindi c’è bisogno di partecipazione da parte loro. Ci vuole una maggiore condivisione ed un maggior equilibrio nel lavoro domestico.
Uno dei protagonisti, il governatore di Yamaguchi, ha detto: “Ora ho capito il peso che ha portato mia moglie per così tanti mesi. Le sono molto grato”. Ci auguriamo che la stessa consapevolezza sia raggiunta da tutti gli uomini giapponesi, che secondo un sondaggio Ocse del 2014 sono i meno partecipi al mondo nel disbrigo dei lavori di casa. Ovviamente la società giapponese deve fare i conti con tanti altri problemi, anche più gravi, legati alla discriminazione e al maschilismo.
All’indomani della sua elezione come prima governatrice donna, Yuriko Koike aveva proprio affermato che la società e l’economia in Giappone devono ripartire dalle donne. Quindi, se da un lato c’è da abolire il sessismo nel lavoro ( ci sono ancora alcuni lavori ed attività in Giappone vietate alle donne), dall’altra c’è bisogno di donare parte del lavoro femminile agli uomini…a cominciare da quello domestico!

Parole di Lavinia Sarchi