Famiglie povere, 320 euro al mese come sostegno al reddito

Il ministro del Lavoro del Governo Renzi, Giuliano Poletti, ha annunciato una misura per contrastare la povertà: 320 euro mensili a favore dei cittadini più bisognosi.

Famiglie povere, 320 euro al mese come sostegno al reddito

Il Governo Renzi ha varato un piano per contrastare la povertà, che è contenuto nella legge di Stabilità, che prevede un sostegno al reddito vincolato e condizionato a un accordo tra il cittadino e la comunità locale. Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, Giuliano Poletti, ha analizzato la misura a favore delle famiglie povere durante un convegno della Fondazione Welfare Ambrosiano sul reddito di inclusione sociale. Un sostegno di 320 euro mensili a favore di quei cittadini che vivono in condizioni di povertà.
Il piano del reddito minimo garantito come strumento per la lotta alla povertà è molto simile al reddito di cittadinanza, che è uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. L’ex Presidente nazionale della LegaCoop ha annunciato che sarà una misura permanente e strutturale, sottolineando il fatto che è finita l’epoca delle sperimentazioni. Quanti saranno i beneficiari di questo piano?

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Per l’anno in corso le famiglie che usufruiranno di questo sostegno dovrebbero essere circa 156mila che diventeranno 280mila nel 2017 per un totale di 1 milione e 150mila persone. Secondo gli ultimi dati Istat, i poveri in Italia sono 4 milioni e 102mila, pertanto questo intervento interesserà solo una minima parte di coloro che versano in condizioni di povertà. L’organizzazione “Alleanza contro la povertà” ha infatti evidenziato questo aspetto molto importante in una nota: “Diamo atto al Governo Renzi di aver varato con la legge di Stabilità il più significativo intervento mai deciso in Italia contro la povertà (600 milioni per il 2016, un miliardo dal 2017), che con l’aggiunta di risorse già disponibili porta il totale a disposizione a 1,5 miliardi per ognuno dei prossimi anni, ma la proposta dell’esecutivo nel 2016 sarà limitata al 30% dei poveri e che, stando così le cose, lascerà fuori, anche nei prossimi anni, il restante 70% di poveri assoluti“.

Al di là dei buoni propositi e degli annunci positivi dell’attuale esecutivo, la strada da percorrere per contrastare la povertà assoluta nel nostro Paese è ancora in salita.