Donne politiche famose: quelle che hanno cambiato la storia dell'Italia

Le donne politiche famose italiane che hanno cambiato la storia dell'Italia: da Nilde Iotti a Lina Merlin fino a Virginia Raggi.

Donne politiche famose: quelle che hanno cambiato la storia dell’Italia

Emma Bonino, Foto Getty Images - Vittorio Zunino Celotto

Le donne politiche famose che hanno cambiato la storia del nostro Paese sono Nilde Iotti, Lina Merlin, Tina Anselmi, Emma Bonino e tante altre ancora. Donne intelligenti, combattive e coraggiose che hanno lottato, e molte di loro lottano ancora oggi, per tutelare e promuovere la democrazia, le libertà e i diritti di tutti. Donne che hanno ricoperto, o ricoprono ancora oggi, incarichi e ruoli politici e istituzionali di rilievo nazionale sfidando pregiudizi e sfatando numerosi tabù. Ecco i nomi e le storie delle politiche italiane che hanno lasciato un segno indelebile e significativo nella storia repubblicana e democratica del nostro Paese. Nilde Iotti è stata la prima donna a ricoprire la carica di presidente della Camera dei deputati per ben tre legislature, dal 1979 al 1992. Un vero e proprio primato incontrastato per la storica compagna del compianto segretario nazionale del PCI Palmiro Togliatti.

Lina Merlin, la prima senatrice nella storia repubblicana italiana

Lina Merlin

Lina Merlin è sicuramente una delle donne politiche famose italiane che ha cambiato il nostro Paese. Nata a Pozzonovo il 15 ottobre 1887, la combattiva partigiana è stata eletta membro dell’Assemblea Costituente nel 1946 e si è sempre schierata a favore dei diritti delle donne. Importante e decisivo è stato il suo contributo alla stesura dell’articolo 3 della Carta costituzionale italiana che ha sancito la base giuridica per il raggiungimento della piena parità di diritti tra uomo e donna: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Inoltre il suo nome è legato alla legge 75/1958, conosciuta come Legge Merlin, con cui è stata abolita la prostituzione legalizzata in Italia.

LEGGI LA STORIA DEL VOTO ALLE DONNE IN ITALIA

Tina Anselmi, la prima ministra della Repubblica italiana

Tina Anselmi

Tina Anselmi è nata a Castelfranco Veneto il 25 marzo 1927 ed è stata la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica. Il 29 luglio 1976 è stata infatti nominata ministro del Lavoro e della Previdenza sociale nel governo Andreotti III. Successivamente è stata anche nominata ministro della Sanità nei governi Andreotti IV e V. Tina Anselmi è fra i principali autori della riforma che ha introdotto il Servizio Sanitario Nazionale. La sindacalista, partigiana e politica italiana è stata nominata anche presidente della Commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2. Ha ricevuto l’onorificenza di cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e il Premio Articolo 3 come “riconoscimento all’attività svolta durante tutta una vita spesa – anche a rischio della medesima – al servizio della libertà e dei valori di uguaglianza sanciti proprio dall’articolo 3 della nostra Carta Costituzionale”.

Emma Bonino, l’icona dei diritti civili

Emma Bonino

La leader del Partito Radicale Emma Bonino è una delle figure politiche italiane più importanti, famose e apprezzate in tutto il mondo. E’ stata eletta diverse volte deputata alla Camera e al Parlamento europeo. Ha ricoperto la carica di commissario europeo dal 1995 al 1999, per poi nel 2006 essere nominata ministro del Commercio internazionale e delle Politiche europee nel Governo Prodi II. È stata poi ministro degli Affari esteri della Repubblica Italiana nel Governo Letta. E’ stata membro del comitato esecutivo dell’International Crisis Group, ideatrice e promotrice della Corte Penale Internazionale e delegata per l’Italia all’Onu per la moratoria sulla pena di morte. Ha condotto sempre in prima linea, insieme con il compianto leader radicale Marco Pannella, numerose battaglie a favore dei diritti civili, dei diritti umani e dei diritti gay: dall’aborto al divorzio, dalla legalizzazione delle droghe leggere all’eutanasia fino alla fecondazione assistita.

Le donne sindaco d’Italia

Le donne sindaco d'Italia, Virginia Raggi

La prima donna sindaco d’Italia è stata Ada Natali. Dal 1946 al 1959 ha ricoperto la carica di sindaco del Comune di Massa Fermana, in provincia di Ascoli Piceno. Soprannominata “maestra Ada” dai suoi compaesani, la politica originaria di Massa Fermana è stata anche eletta deputata nelle liste del Fronte Popolare (PCI – PSI) nel 1948. Nel 1946 è stata eletta un’altra donna Ninetta Bartoli alla carica di sindaco del comune di Borutta in provincia di Sassari. Successivamente sono state elette alla carica di sindaco di importanti e prestigiose città diverse donne: da Maria Magnani Noya (Torino) a Letizia Moratti (Milano), da Rosa Russo Iervolino (Napoli) fino alla neo prima cittadina di Roma Virginia Raggi e alla neo prima cittadina di Torino Chiara Appendino.

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