Di Giovanna Tedde | 19 Aprile 2017
Dichiarazione dei redditi 2017 e detrazioni sono un binomio noto a milioni di contribuenti italiani, alle prese con la possibilità di avere alcuni “sconti” sui redditi attraverso la sottrazione di alcune spese ritenute di rilevanza sociale, sostenute nell’anno solare precedente. In tanti si sono chiesti quali fossero le voci di spesa contenute tra le novità comunicate dall’Agenzia delle Entrate, che dal 18 aprile ha reso disponibile online il modulo 730 precompilato e il modello Redditi (ex Unico) precompilato, che i cittadini potranno per ora solo consultare, in attesa del 2 maggio 2017, quando i documenti saranno modificabili. Dalle spese mediche a quelle per l’affitto, un folto insieme di detrazioni attendono i cittadini che dichiareranno il proprio reddito al Fisco. Vediamo insieme le spese detraibili per la dichiarazione dei redditi 2017.
Le detrazioni sul 730/2017 sono un punto fondamentale per chi deve fare la dichiarazione dei redditi. E’ molto importante sapere, dunque, quali sono i margini di sconto a cui il contribuente può accedere e quali sono effettivamente le spese detraibili.
Spese detraibili 730 anno 2017
Non solo scadenze e possibilità di presentazione della dichiarazione dei redditi precompilata: il contribuente italiano ha anche a che fare con un contenuto ben più sostanziale in termini di bilancio personale, e questo contenuto si chiama “detrazione“. Tra le spese detraibili sul 730 relative a importi sostenuti nell’anno 2016, ci sono conferme e novità. Spese mediche, veterinarie, universitarie, sono solo alcune delle voci detraibili nella dichiarazione dei redditi 2017.
Tra le tante novità, anche la tassazione agevolata per i lavoratori dipendenti del settore privato che abbiano percepito premi di risultato non superiori a 2mila euro lordi. Se i premi sono stati erogati come benefit o rimborso di spese di rilevanza sociale sostenute dal lavoratore non si applica alcuna tassazione altrimenti si applica un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali, pari al 10% sulle somme complessivamente percepite.
Le detrazioni per il periodo d’imposta 2016 riguardano le seguenti spese sostenute dal contribuente:
Dichiarazione dei redditi 2017, detrazione spese mediche
La detrazione per spese mediche da poter “scaricare” nel modello 730/2017 è pari a una percentuale del 19% IRPEF, al lordo della franchigia di 129,11 euro.
Detrarre questi costi consente di scaricare dalle tasse dovute al Fisco le spese mediche e sanitarie sostenute nel corso dell’anno 2016 sia per conto dello stesso contribuente che per il coniuge, del familiare a carico o non a carico, o di un disabile. Il tetto massimo delle spese detraibili per i familiari non a carico è pari a 6.197,48 euro, e l’importo tonale delle spese va indicato senza riduzione della franchigia.
Tra le spese detraibili nella dichiarazione dei redditi 2017, le seguenti spese mediche:
– ticket sanitari;
– interventi chirurgici e trapianti;
– visite mediche condotte da dottori generici, specialisti e omeopati;
– assistenza infermieristica o fisioterapica;
– esami di diagnostica e di laboratorio (prescritti da un medico);
– cure dentistiche odontoiatriche;
– Spese per l’acquisto o il noleggio di attrezzature mediche: la dichiarazione dei redditi 2017 prevede la detrazione per i dispositivi medici;
– spese per cure termali su prescrizione medica (escluso trasporto, pernottamento e/o soggiorno);
– spesa per assistenza, cure e farmaci per una persona anziana ricoverata in una struttura;
Il contribuente può usufruire delle detrazioni sulle spese sanitarie solo se documentate separatamente e comprovate dallo scontrino fiscale, e tra queste vi sono anche:
– spese sanitarie nei propri interessi o del familiare fiscalmente a carico, e per patologie esenti per familiari non a carico;
– acquisto e manutenzione di veicoli per persone con disabilità;
– acquisto di cani guida per non vedenti.
Dichiarazione dei redditi 2017, detrazione interessi mutuo
Al contribuente che ha costruito, ristrutturato o acquistato la prima casa accendendo un mutuo, spetta un detrazione dall’imposta lorda nella misura del 19% che riguarda gli interessi passivi. Essa è concessa al proprietario intestatario del mutuo, anche se a risiedevi non sia egli stesso ma un parente fino al terzo grado e gli affini fino al secondo grado. Per abitazione principale, infatti, si intende quella in cui dimorano abitualmente il contribuente o i suoi familiari.
La detrazione degli interessi mutuo è pari al 19%, dunque, ma solo sugli interessi passivi e sugli oneri accessori pagati, e ha un tetto massimo di 4.000 euro.
Il contribuente che presenta il modello 730 o il modello Redditi 2017 può usufruire della detrazione sugli interessi passivi relativi a:
– mutui accesi a partire dal 1° gennaio 2001, purchè l’edificio sia stato adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto;
– mutui accesi tra il 1° gennaio 1994 e il 31 dicembre 2000, se l’abitazione è stata destinata ad abitazione principale entro 6 mesi dall’acquisto e se l’acquisto è avvenuto nei 6 mesi precedenti o successivi la data di stipulazione del mutuo;
– mutui accesi prima del 1993, se l’unità immobiliare è stata destinata ad abitazione principale alla data dell’8 dicembre 1993 e se, nella rimanente parte dell’anno e negli anni successivi, il contribuente non ha variato l’abitazione principale, salvo per trasferimento per motivi di lavoro.
L’Agenzia delle Entrate ha predisposto online un vademecum in cui ogni cittadino può leggere le istruzioni di compilazione.
Parole di Giovanna Tedde