Contraccezione a rischio con le intolleranze alimentari

Le intolleranze alimentari mettono a rischio la contraccezione orale, i problemi di assorbimenti intestinale riducono l'efficacia dal 99,9 % al 95% provicando varie gravidanze indesiderate.

Contraccezione a rischio con le intolleranze alimentari

Le intolleranze alimentari sono molto fastidiose, soprattutto prima che ci vengano diagnosticate perchè provocano molti disturbi tra i quali irritazioni intestinali, gonfiore, aumento di peso e tanti altre patologie più o meno gravi. Una notizia che farà cercatemente scuotere il capo a molte donne è che l’efficacia della pillola contraccetiva è compromessa con le intolleranze alimentari, la causa risiede proprio nelle difficoltà di assorbimento legata proprio all’intolleranza alimentare.

Le intolleranze alimentari interessano circa 5,7 milioni di italiane che costringono queste donne a dire addio al blister e ai contraccetivi orali, le intolleranze più frequenti sono anche le più incriminate, cioè quelle al glutine e al lattosio.
 

Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia e sessuologia medica dell’ospedale San Raffaele Resnati di Milano e Michelangelo Giampietro, specialista in Scienza dell’alimentazione, ci spiega: “Le intolleranze alimentari non vengono quasi mai prese in considerazione nella scelta del contraccettivo. E la donna continua serena ad assumerlo. Ma trascurare questo genere di disturbi può compromettere l’efficacia dell’anticoncezionale e quindi mettere a rischio di gravidanze indesiderate, fenomeni di spotting (perdite di sangue) e irregolarità del ciclo mestruale”.
 

Nei casi di intolleranze alimentari il problema è che l’intestino non assorbe bene i nutrienti, inoltre i casi di diarrea o vomito, presenti abbastanza spesso con queste patologie minano il corretto assorbimento della pillola, infatti nel foglietto illustrativo c’è scritto di solito che se si vomita o si ha la diarrea, si deve prendere un’altra compressa.
 

L’efficacia della pillola anticoncezionale è risultata ridotta del 4,9% nell’uso reale, passando dal 99,9% garantito da un uso perfetto al 95%, facendo aumentare il numero delle gravidanze indesiderate.
 

Mi rendo conto che è un ulteriore svantaggio di queste intolleranze che oltre a vietarci molti cibi, mangiare gluten free ed evitare latte e latticini ci vieta anche di prendere la pillola, però alla fine, meglio saperlo ed essere preparate, è brutto pensare di essere protette e ritrovarsi con una gravidanza indesiderata.
 

Parole di Serena Vasta