Come curare le piante: i Gigli tigrati

I Gigli tigrati, o Gigli peruviani sono dei fiori simili ai Gigli ma vivacemente colorati con striature sui petali. Possono essere coltivati anche nei vasi sul balcone

Come curare le piante: i Gigli tigrati

 
Tutte voi conoscerete sicuramente i Gigli; sono fiori meravigliosi, bianchi, candidi e profumatissimi. Ne esiste una specie non ancora molto nota perchè è stata introdotta in Italia da pochi anni ed inizialmente era coltivata solo da professionisti. Si tratta dei Gigli tigrati che provengono dal Sudamerica. Il loro nome botanico è Alstroemeria aurantiaca, conosciuti anche come Gigli peruviani. Sono originari delle zone montuose del Sudamerica , Ande e Perù, dove le spose li utilizzano nei bouquet.
 
Gli steli di questi fiori possono raggiungere anche il metro di altezza e i loro fiori sono un po’ più piccoli dei Gigli e hanno striature o puntinature sui petali. 
I colori variano dal rosa al giallo ma ne esistono anche con colori più accesi: porpora, rosso e arancione.
 
Fioriscono a partire dalla fine della primavera e sono molto resitenti: sopportano bene sia il gelo che le alte temperature. L’importante è che durante l’inverno la temperatura non scenda al di sotto dei -5°.
Possono essere coltivati in giardino, ma anche sul balcone all’interno di ampie fioriere. 
Dove gli inverni sono particolarmente rigidi, conviene coltivarli nei vasi, così si possono riporre all’interno se la temperatura scende troppo. Temono il vento e le correnti d’aria.
 
Anche i fiori recisi sono molto resistenti: possono rimanere fioriti anche per due settimane.
 
Per quanto riguarda le annaffiature, i Gigli tigrati vanno annaffiati regolarmente da marzo a settembre evitando i ristagni e lasciando asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra. Durante i restanti mesi vanno annaffiati ogni due settimane aggiungendo un concime liquido all’acqua.
 
Nella fotogallery potete ammirare delle bellissime immagini di Gigli peruviani.

Parole di Irene