Clay Modelling: gli scultori dell'argilla dietro ogni auto

Creare una macchina non vuol dire solo assemblare meccanicamente delle parti con l'utilizzo di avanzate tecnologie. Dietro ogni modello ci sono le sapienti mani d'artigiani dell'argilla.

Clay Modelling: gli scultori dell’argilla dietro ogni auto

Creare una macchina non vuol dire solo assemblare meccanicamente delle parti con l’utilizzo di avanzate tecnologie. Dietro ogni modello ci sono le sapienti mani di artigiani dell’argilla. Alla Domus Academy di Milano abbiamo parlato insieme al clay modeller Damian Lottner di Ford Europa di quest’arte sospesa tra il passato e il futuro: precisione e misure millimetriche si uniscono alla lavorazione della materia, in un gioco di vecchio e nuovo che può durare fino a 3 anni per ogni modello.

Gli artisti dell’argilla portano la vision di una macchina dalle 2 alle 3 dimensioni: una massa priva di forma diventa così il modello che i designer avevano immaginato. Nell’epoca della digitalizzazione sempre e comunque e delle stampe 3D, la lavorazione dell’argilla suona quasi poetica: “Una macchina non è solo tecnica perfetta, chi le ama le sceglie per un motivo che è al di là della precisione meccanica – afferma Damian Lottner – un volante può essere impeccabile tecnicamente ma se non mi trasmette la sensazione giusta è difficile dire che sia veramente perfetto”. Parte tutto da qui, dalla creatività e dal modellare una materia che richiede centinaia di ore di lavoro: “Ad un modello possono lavorarci 6 persone, due nella parte davanti, due dietro e uno per lato, ma la parte difficile è far coincidere perfettamente tutte le diverse parti”.

IMG_6212

La quantità d’argilla utilizzata per ogni singolo modello è immensa e richiede molta dedizione anche nella parte iniziale del progetto: per gettare due tonnellate di materiale sull’armatura sono necessari quasi quattro giorni e il lavoro dell’artigiano è un continuo divenire: “Siamo sempre affiancati dai designer in ogni step, e ogni piccola modifica può richiedere l’immissione di centinai di chili di argilla – continua Lottner – A volte è difficile accettare che due mesi di lavoro debbano ripartire da zero, ma fa parte del gioco, ed è una sfida che ci poniamo ogni giorno”. L’argilla utilizzata non è quella a cui siamo abituati, ma un’argilla industriale priva d’acqua e unita alla cera, che diventa morbida a una temperatura di sessanta gradi. Il team di scultori lavora su modelli a grandezza naturale, basandosi sui disegni bidimensionali tratteggiati dai creativi Ford.

IMG_6369

La tecnologia in questo caso aiuta il processo che viene fatto da più di 80 anni da maestri scultori, anche se ancora oggi fatica a trovare dei percorsi formativi specializzati. Dopo la prima lavorazione il modello viene fatto raffreddare per passare ai dettagli e successivamente viene applicata una speciale vernice che rende tutta la superficie simile alla carrozzeria dell’auto che siamo abituati a vedere ogni giorno. I modelli sono continuamente controllati attraverso appositi scanner che dividono ogni sezione con un colore diverso, per sottolineare la precisione richiesta in ogni fase della lavorazione. Il laser rileva infatti la sezione e la lunghezza del modello. Anche alcuni singoli componenti, come il volante ad esempio, vengono fatti spesso in argilla, mentre altri sono realizzati quasi interamente con le macchine, come il tetto: “La fase di cui ci occupiamo noi sta attenta a quei dettagli che il cliente ha di fronte per tutto il tempo della sua esperienza di guida e difficilmente in macchina si guarda il tetto, per quanto questo poi debba combaciare perfettamente con tutto il resto” conclude Lottner. Manualità e precisione meccanica lavorano a stretto contatto tutti i giorni per regalarci l’auto dei nostri sogni.