Beppe Severgnini e il post sessista sotto accusa: la vicenda fa infuriare la rete

Scoppia la polemica sull'articolo di Beppe Severgnini apparso sul Corriere della Sera il 28 maggio. Parlando della Portaerei Cavour racconta di donne che ci lavorano, ma provoca lo sdegno della giornalista Marianna Aprile e di Domitilla Ferrari che risponde sul suo blog.

Beppe Severgnini e il post sessista sotto accusa: la vicenda fa infuriare la rete

Sta nascendo una vera e propria polemica in seguito all’articolo di Beppe Severgnini apparso sul Corriere della Sera del 28 maggio dal titolo “ A bordo della portaerei Cavour, l’ultimo confine d’Europa”.
O meglio, la polemica è iniziata con il tweet della giornalista Marianna Aprile che ha trovato nell’articolo dei commenti sessisti e la successiva riflessione di Domitilla Ferrari sul suo blog.
Procediamo per gradi. Innanzitutto Beppe Severgnini ha scritto un pezzo sulla Portaerei Cavour, ossia la nave impegnata a contrastare il fenomeno della tratta dei migranti. Le frasi finite “sotto accusa” nel pezzo sono diverse. Cosa ha indignato la Aprile e ha dato il là a Domitilla Ferrari? Varie cose, le ha raggruppate la Ferrari sul suo blog, anche lei offesa dallo scritto di Severgnini.
Partiamo dal sottotitolo dell’articolo: “ A bordo della nave…tante ragazze del Sud, tra gli ufficiali e in infermeria. Non in cucina o in lavanderia.” Il giornalista sta raccontando delle tante ragazze viste nella nave. Facilmente comprensibile lo sdegno, non solo della Aprile e della Ferrari, ma anche di altre donne sicuramente. La Ferrari si chiede infatti ironica, se Severgnini si aspettasse di trovarle a pelare le patate.

Le donne raccontate da Severgnini

Nell’articolo il giornalista fa una carrellata di esempi di donne trovate a bordo e spiega le loro occupazioni…forse un po’ troppo alla sua maniera. Racconta per esempio di Anna, 21 anni, di Taranto. Una ragazza di corporatura esile e vivace, anni fa giocava in serie A2 a pallacanestro. Per il momento lavora volentieri sulla nave, ma spera un giorno di far parte dei Ris. Fin qui tutto bene, se non che ci viene detto che va a tavola a mangiare con l’ammiraglio e il comandante, “ma non sembra per niente intimorita”. Sorge spontanea una domanda: Perché mai dovrebbe esserlo? O forse in genere “le donne si comportano bene a tavola” come punzecchia Domitilla Ferrari. E ancora sulla futura ( glielo auguriamo) tecnica dei Ris dei Carabinieri, Severgnini stona con un “ dice seria”. Ci sorprenderemmo del contrario! Chiunque, parlando del proprio futuro, o aspirazione professionale, lo fa seriamente no?
Prosegue poi, l’articolo in questione, con la presentazione di Martina, giovane 19enne di Pompei, che non esita a gettarsi in mare durante un’esercitazione al posto di un uomo. Quando è risalita, la ragazza racconta che mai avrebbe immaginato una cosa del genere. La Ferrari si chiede, infastidita, se abbia detto solo questo e cosa ne avrebbe pensato la Cristoforetti, la prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea.

Per terminare con gli esempi, ci viene presentata il tenente di vascello Gabriella, di cui Servegnini scrive: “L’incarico è quello di capo componente tecnico operazioni garante della connettività Internet e telefonia di bordo». Traduzione: quando non riescono a telefonare a casa, vanno da lei”
Con ironia e fastidio la Ferrari sbotta: “A piangere, immagino. Ah no gli uomini non piangono”.

Lo sdegno e la richiesta di scuse

E’ evidente che Domitilla Ferrari si sia molto infastidita di tutti questi riferimenti sessisti trovati nell’articolo di Beppe Severgnini ed esorta le altre donne ad esserlo, anzi a farsi chiedere scusa. Conclude il post invitando a leggere il libro di Mara Cinquepalmi “Dispari. Storie di Sport, Media e discriminazioni di genere” perché pensava e si augurava che avessimo superato l’idea del padre delle Olimpiadi moderne,Pierre De Coubertin, secondo cui la partecipazione ai giochi da parte delle donne era «impraticabile e antiestetica». Evidentemente, secondo lei, una lettura non farebbe male.
Ci sarà una risposta da parte di Severgnini o magari delle scuse? Rimaniamo in attesa.

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Parole di Lavinia Sarchi