Di Serena Vasta | 20 Novembre 2010
L’autismo è una malattia che colpisce molti bambini che si ritrovano in un mondo tutto loro nel quale a volte è difficile inserirsi. I medici sono a lavoro per capire come comunicare con questi bambini. Uno studio condotto in Italia ha messo in evidenza come si possa agire sui neuroni a specchio tramite l’uso delle marionette, i giocattoli che riescono a mimare le emozioni e i volti e che possono aiutare i bambini autistici a relazionarsi con il mondo esterno.
Emmanuelle Rossini, docente e ricercatrice del Dipartimento sanità della Supsi, è partito dalle precedenti ricerche di Vittorio Gallese che si è occupato dei neuroni a specchio. In pratica quando vediamo una persona vivere un’emozione nel nostro cervello si attivano gli stessi neuroni di quando siamo noi stessi a provare questa emozione.
Emmanuelle Rossini spiega che “Risultati positivi sono stati osservati anche su bambini con autismo molto piccoli che non parlano o hanno deficit cognitivi importanti. C’è la speranza che anche questi bambini, grazie a un intervento più mirato a livello di cognizione sociale, riescano a integrarsi sempre di più”.
Lo studio sull’autismo è ancora all’inizio e sarà condotto con una doppia collaborazione Svizzera/Italia, sarà seguita da Evelyne Thommen dell’Università di Losanna, La Nostra Famiglia di Como (in stretto collegamento con l’IRCCS E. Medea di Bosisio Parini) e il dipartimento di psicologia dello Sviluppo dell’Università di Torino.
Speriamo che le marionette possano creare davvero un ponte di comunicazione con questi bimbi.
Parole di Serena Vasta