Attentato a Istanbul, le storie delle donne e dei bambini vittime dell'attentato

L'efferato attacco all'aeroporto di Istanbul-Ataturk ha causato oltre 42 morti e centinaia di feriti. Ecco le storie delle donne e dei bambini vittime dell'attentato.

Attentato a Istanbul, le storie delle donne e dei bambini vittime dell’attentato

Il devastante ed efferato attentato all’aeroporto di Istanbul-Ataturk ha provocato oltre 42 morti e centinaia di feriti, tra poliziotti, personale in servizio nello scalo e viaggiatori. Il capo della Cia John Brennan ha dichiarato che l’attentato ha “il marchio d’infamia” dello Stato Islamico (Isis). Tra le vittime figurano almeno 15 stranieri di dieci differenti nazionalità. Le operazioni di identificazione dei corpi rinvenuti tra le macerie procedono con difficoltà. Al momento non risultano esserci italiani.

Le donne vittime della strage

Il quotidiano turco Hurriyet ha rivelato che tra le vittime dell’attentato all’aeroporto di Istanbul figurano la 28enne palestinese Nisreen Melhem, che era in vacanza con la famiglia in Turchia, Mahmut e Zeynep Cizmecioglu che erano marito e moglie ed entrambi lavoravano ai servizi di terra e poi Gulsen Bahadir che una settimana fa aveva scritto sul suo profilo social: “Non ho mai combattuto in vita mia”.

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Le testimonianze dei sopravvissuti

Le testimonianze dei sopravvissuti alla strage di Istanbul sono piuttosto drammatiche e agghiaccianti. La 29enne psicologa svizzera Diana Eltner, che era in viaggio da Zurigo, ha raccontato ai cronisti: “C’erano tanti bambini piccoli che piangevano, la gente che urlava, vetri rotti e il sangue su tutto il pavimento. L’area era molto affollata, c’era il caos”. Il 77enne turista sudafricano Paul Roos ha rivelato all’agenzia Reuters: “Un terrorista l’ho visto in faccia, era completamente vestito di nero e il volto non era coperto. Era a una cinquantina di metri da me, nella sala partenze internazionali. Mi sono nascosto dietro un bancone, ma spiavo quello che faceva. Era nervoso, e ha cominciato ad avanzare nella nostra direzione. Aveva un’arma nella giacca e la impugnava. Si guardava intorno con ansia per vedere se qualcuno provava a fermarlo… poi è andato giù per la scala mobile. Abbiamo sentito un po’ di spari e poi un’altra esplosione. E non ci sono stati altri spari”.

La condanna della comunità internazionale

La comunità internazionale ha espresso piena solidarietà al popolo turco e ai famigliari delle vittime di questo abominevole attentato e ha condannato duramente questo atroce attacco. Il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama è stato piuttosto categorico: “Sconfiggeremo l’Isis in Siria e in Iraq“. Il capo della Casa Bianca ha poi sottolineato che l’America farà tutto il necessario per prevenire attacchi.